"Consentitemi
di ricordare tra le date salienti di questi primi dieci anni di vita della Cisl, la
data importante del 1° maggio 1948. Si celebrava quel giorno, qui a Roma come ogni anno,
la Festa del lavoro in piazza del Popolo
Devo dirvi che personalmente giunsi sul
luogo della manifestazione fortemente impressionato: dinanzi ai miei occhi erano poco
prima sfilati i lavoratori che provenivano dalle borgate, guidati dagli attivisti di
partito, con una esplicita e clamorosa qualificazione politica della festa del lavoro.
Erano a centinaia le bandiere rosse con lo stemma della
falce e del martello che di fatto avevano invasa la piazza del Popolo. Ero impressionato e
rattristato perché sentivo che in quel momento veniva inferto un colpo mortale al
carattere indipendente e quindi unitario della Cgil
Di fronte a quella patente
intromissione di motivi di partito non esitai un attimo: prima che prendesse la parola
lon. Di Vittorio mi avvicinai al microfono e dissi che non potevo partecipare ad una
manifestazione di partito perché quella non era più la celebrazione della Festa del
lavoro. Dopo tale dichiarazione abbandonai piazza del Popolo. Quasi per istinto venni
seguito da un folto gruppo di lavoratori a cui non era sfuggito il mio gesto e con essi mi
ritrovai in una piazzetta non molto lontana e là di fatto,con un brevissimo discorso
unanimemente condiviso, si aveva la prima affermazione di volontà dei lavoratori di voler
seriamente un sindacato italiano libero e democratico."
Dallintroduzione
di Mario Romani a: "I Lavoratori nello Stato", scritti e discorsi di Giulio
Pastore, Firenze, Vallecchi, , 1963
I due volantini
politici furono diffusi rispettivamente dalla corrente sindacle cristiana e da quella
comunista in occasione del Congresso di Firenze (1947) della CGIL unitaria e
denunciano molto chiaramente il clima di tensione che si viveva all'interno del sindacato
già prima della rottura del 1948.
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sui volantini se vuoi ingrandirli) |