Bticino passa di mano, ma è sempre francese il capitale di controllo

Dal gruppo Legrand, a quello Schneider, che assorbe il primo creando la Schneider-Legrand

In un comunicato congiunto consegnato alle agenzie di stampa nella giornata di ieri i gruppi industriali Schneider-electric e Legrand hanno annunciato la loro integrazione tramite lo strumento dell’Opa amichevole. Il gruppo Schneider cioè acquisterà azioni di Legrand in cambio di azioni proprie con un rapporto di scambio che favorisce gli azionisti di Legrand. All’Opa hanno già dichiarato la propria adesione le famiglie francesi che rappresentano l’azionariato di riferimento di Legrand, controllando il 40% del capitale sociale della società.

Legrand detiene il controllo di Bticino, che diventa quindi società operativa di un gruppo fortemente globalizzato con otto insediamenti che si aggiungono a quelli attuali di Legrand in Italia.

L’operazione, in questa prima fase, ha quindi un carattere essenzialmente finanziario ed è dettata da motivi di interesse dei principali azionisti del gruppo francese, come ha riconosciuto lo stesso Presidente di Legrand, François Grappotte, in una lettera ai dirigenti del Gruppo. Tuttavia non possono essere trascurati gli aspetti industriali dell’integrazione. Come infatti ha spiegato la stampa nazionale viene realizzato un gruppo di 24.000 miliardi circa e di 94.000 dipendenti, contro gli attuali 27.000 di Legrand. Inoltre il nuovo gruppo industriale sarà presente su tutti i mercati del mondo con quote di rilievo in Europa, negli USA, in Cina.

Il comunicato congiunto di Legrand/Schneider-electric, a giustificazione dell’alto valore riconosciuto alle azioni Legrand, ricorda che dall’unificazione delle due aziende ne deriverà un notevole incremento di valore, perché potranno essere realizzate sinergie, che porteranno a risparmi dell’ordine di 400 miliardi già entro i primi due anni.

E’ questo senz’altro l’aspetto a cui sono più sensibili le organizzazioni sindacali, interessate a che i benefici dell’operazione possano estendersi alle garanzie occupazionali e a migliorare le condizioni di reddito e di lavoro degli occupati, evitando di generare incertezze su questi aspetti con programmi di razionalizzazione che dovessero essere introdotti.

Anche se l’unità operativa del nuovo gruppo si realizzerà solo entro la fine dell’anno e dovrà ricevere le autorizzazioni dell’anti-trust dell’Unità Europea, le organizzazioni sindacali ed il coordinamento della Bticino hanno subito sollecitato una convocazione a breve del Comitato Aziendale Europeo Legrand, per esaminare gli aspetti organizzativi dell’operazione direttamente con la presidenza del Gruppo.

Alle organizzazioni sindacali si porrà inoltre il compito di valutare le forme di coordinamento che si dovessero rendere necessarie con il nuovo gruppo, così come l’adeguamento degli organismi di consultazione europea.

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