freccia__s.gif (396 byte)

Il numero di aprile '08

aprile08.jpg (30238 byte)

linea_verticale.gif (64 byte)

Gli articoli
CGIL-CISL-UIL: riprendere la trattativa
Salute e sicurezza: finalmente il decreto
Ufficio penale salute e sicurezza: un nuovo servizio Cisl
Condanna molestie sessuali Tribunale di Varese
Controlli malattie
CCNL Artigiani: finalmente il Contratto
Dimissioni volontarie: un duro colpo per le dimissioni in bianco
Rinnovo assemblea di Cometa
Accordo BTicino: non tutti i precari sono ....precari uguali
Accordo ITW Ispracontrols: gestione di una delocalizzazione
Truffe on line: alcuni consigli di Adiconsum
 

Riprendere la trattativa al più presto

Un'altra campagna elettorale si è conclusa e nei prossimi giorni sapremo quale sarà il nuovo governo. Una campagna elettorale, come sempre piena di promesse e impegni. Staremo a vedere, sperando anzitutto che almeno nei numeri, non si debba rivivere una situazione di equilibrismo come quella del governo precedente. L'aver scelto di andare alle elezioni il più presto possibile senza mettere mano ai meccanismi di un sistema elettorale che tutti ritengono inadeguato, è stata una scelta sciagurata. Per il sindacato e i lavoratori è importante avere riferimenti certi rispetto agli obiettivi da conseguire.

Il documento unitario definito da Cgil-Cisl-Uil a novembre dello scorso anno (vedi inserto), rimane sicuramente la base su cui avviare il confronto con il nuovo governo.

I temi e le proposte contenute in quel documento, dalle questioni fiscali a quelle della casa, al contenimento dei prezzi, attendono risposte certe e mirate che tengano conto di quali sono i soggetti che si intendono tutelare. La permanente mancanza di risorse infatti non consente di poter fare interventi generalizzati che valgono cioè per tutti. Parlare ad esempio di riduzione delle aliquote fiscali ed in particolare di quelle applicate agli alti redditi porta vantaggio soprattutto a coloro che hanno redditi alti, con la duplice fregatura per chi ha redditi bassi che le risorse a disposizione diminuiscono e quindi anche i servizi diminuiscono. Ma questo è solo un esempio. Si potrebbe parlare della tanto declamata ICI. Tanti sono coloro che la vorrebbero togliere addirittura non solo sulla prima casa. Ma delle tasse comunali che sono enormemente aumentate pochi ne parlano, e così via.

Per i lavoratori e il sindacato è quindi importante la ripresa di un confronto serio che completi il percorso iniziato con l'accordo del 23 luglio 2007. Quella è la strada maestra ed è altrettanto importante che tutti ne siamo consapevoli. Per questo motivo si è andati avanti in queste settimane con la raccolta di firme a sostegno del documento unitario e per tale motivo abbiamo deciso di pubblicarlo nuovamente, in modo che in tutti i luoghi di lavoro se ne parli.

Freccia_alto.gif (405 byte)

Testo Unico sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro

Finalmente il decreto

Il Consiglio dei Ministri di martedì 1 aprile 2008, ha approvato in via definitiva il decreto legislativo in tema di Salute e Sicurezza sul Lavoro (il cosiddetto "Testo Unico"). Si tratta di un testo ampio e complesso costituito da oltre 300 articoli, 13 Titoli e 51 Allegati e destinato a sostituire ed abrogare il 626/94 e il DPR 547/55.

Tra le principali novità del testo, approvato dal Consiglio dei Ministri, si segnalano:

- l'ampliamento del campo di applicazione a tutte le tipologie di rischio, i settori di attività compresi i lavoratori autonomi;

- riprende tutte le normative già contenute nel 626/94 comprese altre norme extra 626/94 (es. cantieri, vibrazioni, segnaletica, ecc.);

- il rafforzamento delle prerogative di RLS, RLST e RLS di "sito" ( soprattutto nei cantieri);

- il coordinamento delle attività di vigilanza;

- il finanziamento di azioni promozionali private e pubbliche;

- i ruoli e compiti degli Istituti/Enti (INAIL, ISPESL, ...);

- la formazione/informazione allargata per varie figure: RLS, RLST, Preposti, Medici, Datori di lavoro.

Il decreto norma tutti gli aspetti della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: dall'istituzione di organismi interministeriali di indirizzo politico, consultivi e di coordinamento con enti pubblici che hanno compiti di prevenzione, formazione, vigilanza, salute e sicurezza del lavoro all'individuazione degli obblighi di datori di lavoro e dirigenti nonché ai requisiti della delega di funzioni. Individua gli obblighi e le responsabilità che gravano sui vari soggetti coinvolti nel processo di produzione, definendo l'oggetto e le modalità di valutazione del rischio e la regolamentazione della protezione e prevenzione del rischio.

Il decreto ribadisce l'obbligo del datore di lavoro alla formazione, informazione e addestramento del lavoratore. Stabilisce i titoli e i requisiti del medico competente alla sorveglianza sanitaria, le disposizioni in materia di intervento per emergenza, pronto soccorso, prevenzione degli incendi, le modalità di consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori, le statistiche degli infortuni e delle malattie professionali e infine il nuovo apparato sanzionatorio. Introduce inoltre il libretto sul rischio sanitario, rafforza il rapporto tra luogo di lavoro e Asl e rinvigorisce la figura del medico competente.

Sulla base dell'articolo 11, l'INAIL finanzierà progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole e medie imprese come anche progetti volti a sperimentare soluzioni innovative e strumenti di natura organizzativa e gestionale ispirati ai principi di responsabilità sociale delle imprese. L'adozione di buone prassi da parte delle imprese costituirà criterio di priorità per l'accesso al finanziamento. Presso l'INAIL sarà costituito un fondo di sostegno alla piccola e media impresa, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali e alla pariteticità (art. 52). Il fondo opererà a favore delle realtà in cui la contrattazione nazionale o integrativa non preveda o costituisca sistemi di rappresentanza dei lavoratori e di pariteticità migliorativi o, almeno, di pari livello.

In particolare, il fondo finanzierà le attività delle rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza territoriali, anche con riferimento alla formazione. Finanzierà le attività di formazione rivolte ai datori di lavoro delle piccole e medie imprese, ai piccoli imprenditori, ai lavoratori stagionali del settore agricolo e ai lavoratori autonomi. È previsto inoltre il sostegno delle attività degli organismi paritetici.

Documento di valutazione del rischio riguarderà le aziende committenti di appalti e sub appalti. Servirà ad analizzare tutte le possibili situazioni di pericolo o rischio in tutte le lavorazioni che vedano coinvolte le diverse aziende che operano nello stesso sito produttivo. Sul fronte degli obblighi per le imprese non in regola, sono stati previsti tre mesi in più di tempo per adempiere agli obblighi connessi alle norme sulla valutazione del rischio, dopo scatteranno le sanzioni dell'arresto da 4 a 8 mesi. Nel caso d'infortuni mortali o lesioni gravissime si applica la responsabilità amministrativa delle società, che prevede sanzioni fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro, la sospensione dell'attività, il divieto di ricevere finanziamenti e di partecipare a gare di appalto con la Pubblica Amministrazione.

Un fatto davvero importante e positivo per le lavoratrici e i lavoratori. E' un passo avanti sulla strada della sicurezza, che ha comportato un grande e responsabile impegno da parte del Governo e in particolare dei ministeri del Lavoro e della Salute con un costante confronto con le Regioni e le parti sociali e da ultimo delle Commissioni parlamentari della Camera e del Senato. Il provvedimento presenta rilevanti elementi di novità su capitoli fondamentali della legislazione a partire dalla rappresentanza in tutti i luoghi di lavoro alle regole di responsabilità sul tema fondamentale degli appalti, dal coordinamento istituzionale alla definizione del nuovo sistema informativo, dalla formazione alle attribuzioni dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. Una particolare soddisfazione per l'estensione della tutela dei lavoratori delle piccole e piccolissime imprese attraverso il Fondo per il sostegno ai Rappresentanti territoriali per la sicurezza che costituiscono uno strumento essenziale per la prevenzione nelle imprese in cui maggiormente avvengono infortuni mortali e gravi e per il finanziamento del programma straordinario di formazione sulle nuove norme che dovrà coinvolgere tutti i soggetti a partire dai lavoratori e dalle lavoratrici.

Occorre ora che le parti sociali facciano fino in fondo la loro parte a iniziare dalle numerose disposizioni che il testo legislativo affida alla contrattazione tra le parti, compreso il rinnovo degli Accordi interconfederali in materia. L'approvazione del TU concretizza l'impegno del sindacato, delle sue strutture, degli RLS e dei delegati espresso in questi anni e dovrà trovare ora nelle aziende la sua concreta applicazione per una tutela reale della salute e sicurezza nel lavoro".

La Cisl insieme alle altre organizzazioni Sindacali è impegnata a programmare l'attività d'informazione per tutti i quadri sindacali, la formazione straordinaria dei RLS/RLST.

Salvatore Manta

Dipartimento Ambiente e Sicurezza

Freccia_alto.gif (405 byte)

UFFICIO PENALE SALUTE E SICUREZZA

Un nuovo servizio Cisl

Prevenire è meglio che curare e per tale lavoro sono presenti all'interno delle aziende gli RLS. Ma nonostante gli sforzi, nel mondo del lavoro ci si infortuna come e più di prima, il tragico bilancio in vite umane continua con inesorabile cadenza quotidiana anche perché, troppo spesso le aziende inadempienti depistano le indagini e i lavoratori non sanno che possono osare di più.

Non è più tempo di indugi. Occorre porre in primo piano la tutela dei diritti dei lavoratori infortunati nella immediatezza del fatto, già nella fase delle indagini preliminari promosse dalla Autorità Giudiziaria. Per renderlo possibile la CISL di Varese ha deciso di istituire L'UFFICIO PENALE SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO.

Si tratta di un nuovo servizio offerto agli iscritti e a tutti i lavoratori per la tutela, sia penale che amministrativa, nei casi di infortunio sul lavoro e di malattia professionale.

In caso di infortunio o di malattia professionale, va infatti ricordato che:

- l'art. 2087 stabilisce che è in capo al datore di lavoro la responsabilità di adottare le misure necessarie a tutelare l'integrità fisica e morale dei prestatori di lavoro;

- la lesione subita da un lavoratore determina, a suo favore, il diritto al risarcimento del danno in base all'art. 2043 c.c., secondo cui "qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno";

- la vittima di un infortunio sul lavoro ha sempre diritto alla tutela INAIL e, in presenza di determinati presupposti, anche a un risarcimento ulteriore del danno;

- il risarcimento ulteriore del danno verrà riconosciuto nel caso in cui il Giudice avrà accertato, la responsabilità del datore di lavoro o dei suoi collaboratori, per la violazione delle normative di prevenzione;

- in questo caso il danno va rivendicato direttamente al datore di lavoro.

In caso di infortunio o di malattia professionale è quindi opportuno rivolgersi al patronato Cisl di Fabbrica o ai RLS o direttamente al N. 0332/241736 della Cisl di Varese dove si trova il referente dell'Ufficio Penale Salute e Sicurezza. Verrà immediatamente fatta una valutazione dell'infortunio e quindi procedere:

- a nominare un avvocato penalista esperto in materia, per essere assistita/o nella fase delle indagini preliminari e poter richiedere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali; il legale, convenzionato con la CISL, assisterà l'infortunata/o in tutta la fase del procedimento penale e nelle trattative per la liquidazione dei danni sofferti; all'occorrenza, l'Ufficio Penale si potrà avvalere della collaborazione di un medico legale e di un medico del lavoro per le valutazioni relative ai postumi di invalidità permanente;

- nei casi di infortunio sul lavoro superiori a 3 giorni, per la tutela amministrativa, l'infortunata/o sarà invitato a rivolgersi al patronato INAS-CISL per verificare tramite i medici del patronato il grado percentuale di invalidità permanente attribuito dall'I.N.A.I.L. ed eventualmente impugnare la valutazione se ritenuta non adeguata.

Freccia_alto.gif (405 byte)

Condannate le molestie sessuali dal G.LP. di Varese

Un insegnamento e un monito

Il 15 febbraio 2008 il G.I.P. del Tribunale di Varese, dr. Giuseppe Battarino, ha condannato A.G. alla pena di anni 2 e mesi 4 di reclusione per il reato di violenza sessuale ai danni di una lavoratrice da lui dipendente. Il procedimento penale aveva preso avvio dalla querela presentata, ai carabinieri della Tenenza di Tradate il 20 novembre 2006 da una lavoratrice (donna felicemente spostata con due figli), nei confronti del suo superiore, il capo reparto di una azienda leader nel settore degli imballaggi, esasperata dalle molestie sessuali che da diverso tempo era costretta a subire. Da alcuni mesi, infatti, AG., aveva letteralmente preso d'assedio la lavoratrice con omaggi floreali, frasi allusive, inviti a pranzo, baci, palpeggiamenti.

Il comportamento di AG. era ancora più odioso perché accompagnato dalla minaccia di farle perdere il posto di lavoro, avvalendosi dei suoi poteri di superiore gerarchico. L'intollerabile situazione era stata segnalata anche al datore di lavoro che, prontamente, aveva avviato una indagine aziendale sui fatti denunziati. Le lavoratrici interpellate, non solo avevano confermato i fatti denunziati da O.M., ma, a loro volta, avevano denunziato episodi di violenza subiti da altre colleghe. A conclusione delle indagini, A.G. veniva dequalificato e trasferito in un'altra unità produttiva.

La sentenza di condanna del G.I.P. secondo l'avvocato Mariani, legale dell'Ufficio Penale Lavoro e Sicurezza della Cisl di Varese che ha difeso la lavoratrice, è importante perché non solo ha reso giustizia alla vittima, ma anche perché rappresenta un monito per quelle realtà lavorative dove, purtroppo, molte lavoratrici, col ricatto della conservazione del posto di lavoro, continuano a subire, in silenzio, umiliazioni e vessazioni. E' bene che si sappia che i reati di violenza sessuale, previsti nel caso di specie dall'art. 609 bis del codice penale, offendono la libertà personale intesa come libertà di autodeterminazione.

La condotta vietata dal art. 609 bis, cod. pen., oltre ad ogni forma di congiunzione carnale include qualsiasi atto che, risolvendosi in un contatto corporeo, anche se fugace ed estemporaneo, tra soggetto attivo e soggetto passivo, comunque, coinvolge la corporeità di quest'ultimo. In tema di violenza sessuale la nozione di atti sessuali è la risultante della somma dei concetti di congiunzione carnale ed atti di libidine. Gli atti sessuali includono, pertanto, i toccamenti. I palpeggiamenti sulle parti intime delle vittime.

La Corte di Cassazione ha stabilito che anche un bacio può costituire atto di libidine e che può integrare il delitto di violenza sessuale "anche il mero sfioramento con le labbra del viso altrui per dare un bacio". Dunque, il rispetto innanzi tutto e il consenso come elemento imprescindibile di qualsiasi lecita attività sessuale.

Avv. Luigi Michele Mariani

 

Freccia_alto.gif (405 byte)

Ancora sui controlli delle malattie

La vigente legislazione prevede che il lavoratore in malattia è tenuto, fin dal primo giorno di assenza dal lavoro e per tutta la durata della malattia a trovarsi a disposizione nel domicilio comunicato al datore di lavoro, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19 (giorni domenicali e festivi compresi), per consentire l'accertamento del suo stato di salute.

Per quanto concerne le assenze dovute a visite effettuate con carattere d'urgenza, le stesse vengono valutate caso per caso, ricordando che il giudizio del medico dell'INPS si fonda non solo sulle cause dell'urgenza, ma anche sulla reale capacità di accedere all'ambulatorio da parte del lavoratore, poiché talune infermità che richiedono l'intervento urgente del curante, spesso non dovrebbero consentire al paziente di recarsi all'ambulatorio, necessitando al contrario, l'intervento del medico a domicilio (ad esempio: minaccia di aborto, colica renale).

La sola dizione "visita urgente", annotata dal curante, senza la specificazione della causa reale (allegando documenti o certificazioni sulla patologia), in genere non viene accettata dall'Inps come giustificazione sufficiente.

Per quanto riguarda le visite specialistiche o gli esami strumentali, devono essere programmati al di fuori delle fasce di reperibilità, ad eccezione di quelli eseguiti presso strutture pubbliche.

Se ciò non fosse possibile, occorre avvisare l'Inps ed in particolare l'azienda. La normativa contrattuale prevede infatti che "sono fatte salve le necessità di assentarsi dal recapito comunicato per motivi inerenti la malattia o per gravi, eccezionali motivi familiari comunicati preventivamente, salvo casi di forza maggiore, all'azienda e successivamente documentati". In mancanza di tale condizione può accadere che, anche se l'INPS giustifica l'assenza, non sia disponibile a giustificarla l'azienda e quindi a non retribuire i primi tre giorni di malattia.

 

Freccia_alto.gif (405 byte)

Artigiani Metalmeccanici

Finalmente il Contratto

Tabelle salariali Artigiani

Il 27 febbraio 2008, a Roma presso il Ministero del Lavoro, è stato finalmente sottoscritto l'accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale dei lavoratori dipendenti delle imprese artigiane metalmeccaniche di produzione e installazione impianti. Il CCNL, che interessa 400.000 lavoratori, era scaduto dal dicembre 2000 nella parte normativa e dal dicembre 2004 nella parte economica. I risultati apprezzabili ma non eccezionali segnano le difficoltà che continuano a rimanere sul piano delle relazioni sindacali. Su alcuni temi, peraltro, le soluzioni non sono state trovate e sono previsti dei rinvii a commissioni di lavoro specifiche.

Nel merito, l'accordo che copre il periodo che va dal 1° gennaio 2005 al 31 dicembre 2008 prevede l'aumento sui minimi contrattuali di 108,00 euro al 5º livello e 125,00 euro al 3º livello, riparametrati per gli altri livelli come dalla tabella sotto riportata. L'aumento è corrisposto in due tranches: 50% dal 1° marzo 2008 e 50% dal 1° dicembre 2008 che rappresenta una crescita media del 9,9% delle retribuzioni nel settore. E' prevista inoltre una "Una tantum" di 410,00 euro, anche suddivisibili in quote mensili, a copertura del periodo trascorso in attesa del rinnovo (per gli apprendisti è il 70%). L'una tantum sarà erogata in 2 tranches: 205 euro con la retribuzione del mese di aprile 2008, 205 euro con la retribuzione del mese di febbraio 2009. Dall'importo potranno essere detratte, fino a concorrenza, le eventuali erogazioni corrisposte dalle imprese a titolo di acconti sui futuri aumenti contrattuali (I.V.C. compresa) per un importo massimo di 310 euro (217 per gli apprendisti).

Altro capitolo importante è quello della formazione. Sono previste 2 sessioni annuali di confronto nazionale su strategia e indirizzo della formazione continua. E' sancito il diritto alla formazione continua nell'arco di tutta la vita lavorativa e l'impegno delle imprese a favorire la partecipazione dei lavoratori alle attività di formazione. Viene stabilito un monte ore annuo di 25 ore per lavoratore in ogni azienda, fruibile ogni 3 anni regolamentando il diritto ai congedi per formazione continua, nella durata massima di 11 mesi.

Sono stati migliorati i diritti. Sarà possibile fruire in un unico periodo, cumulandoli, ferie e permessi a fronte di specifiche esigenze. Sono stati inoltre regolamentati nel CCNL i permessi straordinari di 3 giorni previsti dalla legge 53/2000 per i lavoratori colpiti da lutto.

La previdenza complementare viene estesa anche agli apprendisti e ai lavoratori con contratto a tempo determinato con la possibilità di fruire del contributo aziendale.

L'accordo prevede inoltre:

- l'impegno tra le parti a incontrarsi entro il 31 maggio 2008 per normare: part-time, contratti a termine, contratti di somministrazione, apprendistato professionalizzante;

- l'istituzione di un gruppo tecnico paritetico con il compito di studiare e proporre ipotesi di riforma del sistema di inquadramento unico vigente;

- l'impegno a valutare tempi e modalità per l'unificazione in un unico CCNL degli attuali 3 contratti presenti nel settore artigiano metalmeccanico ( installazione impianti, orafi/argentieri, odontotecnici).

- infine, con la retribuzione del mese di giugno sarà chiesta una quota quale contributo straordinario di euro 15,00 ai lavoratori non iscritti al sindacato.

Il Contratto finalmente c'è, anche se occorre lavorare per completare le parti rinviate, così come occorre riprendere la discussione per portare a compimento anche la realizzazione dell'integrativo regionale, anche questo atteso da troppo tempo.

Freccia_alto.gif (405 byte)

La nuova normativa delle dimissioni volontarie

Un duro colpo per le dimissioni in bianco

Dal 5 marzo le dimissioni volontarie da parte di un lavoratore che lavora in un'azienda potranno essere presentate esclusivamente mediante la compilazione online del nuovo modulo (MDV- Modulo Dimissioni Volontarie) presente sul sito internet del Ministero del lavoro.

Il decreto interministeriale del 21 gennaio 2008 dà attuazione alla legge 188/2007 che si poneva l'obiettivo ambizioso di scoraggiare la deprecabile prassi delle cosiddette "dimissioni in bianco" fatte sottoscrivere ai lavoratori preventivamente al momento dell'assunzione. Tale prassi, com'è noto, mette i lavoratori (in particolare le lavoratrici) nella condizione di rinunciare totalmente all'esercizio dei loro diritti per tutta la durata del rapporto di lavoro, pena la certezza di un licenziamento immediato.

La norma definisce dettagliatamente i contratti di lavoro per concludere i quali è necessario fare uso del nuovo modello ed in particolare: i rapporti di lavoro subordinati ex art. 2094 cod. civ. indipendentemente dalla durata del rapporto; i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto e i contratti di collaborazione di natura occasionale; i contratti di lavoro instaurati dalle società cooperative; i contratti di agenzia e di rappresentanza commerciale; le prestazioni sportiva; le prestazioni rientranti nel campo dello spettacolo.

Stando ad un'interpretazione letterale della norma sembra che restino esclusi dalla gravosa procedura ministeriale le risoluzioni consensuali, vale a dire quelle cessazioni del rapporto che discendono dall'incontro della volontà dei due contraenti con reciproca rinuncia al termine del preavviso.

Il decreto interministeriale, a differenza di quanto prevedeva l'originaria norma, ha reso disponibile unicamente un modello telematico (e non quello cartaceo). Conseguentemente il lavoratore dimissionario, dal 5 marzo deve collegarsi direttamente al sito del Ministero del lavoro, oppure presentarsi presso la sede di uno dei soggetti abilitati (le Direzioni provinciali e regionali del lavoro, i centri per l'impiego, gli uffici comunali) e compilare il MDV. E' previsto, nel prossimo futuro, l'emanazione di un decreto che incrementerà i soggetti presso i quali potersi rivolgere (previa stipula di apposita convenzione) e tra questi ci potrebbero essere anche le organizzazioni sindacali ed i patronati.

Il mancato utilizzo della procedura sopraindicata o in caso di ritardo superiore ai 15 giorni per la consegna al datore di lavoro del modulo con ricevuta di convalida del modulo comporta la nullità delle dimissioni.

Freccia_alto.gif (405 byte)

Rinnovo assemblea di Cometa

Nel mese di aprile si tengono le elezioni dei Delegati nell'Assemblea di Cometa, secondo le modalità stabilite dal regolamento elettorale. Le Aziende sono impegnate a dare comunicazione ai lavoratori della scadenza elettorale e ad affiggere nelle bacheche la locandina.

Verranno eletti 90 delegati, 45 dei quali in rappresentanza delle imprese e 45 in rappresentanza dei lavoratori associati.

Il voto dei lavoratori associati potrà avvenire:

- con invio postale della scheda che dovrà pervenire al Fondo entro il 14 maggio

- tramite i punti di raccolta aziendale che verranno istituiti nelle unità produttive con almeno 200 aderenti al Fondo.

Ricordiamo che le istruzioni di voto sono riportate sulla scheda di votazione e il voto deve essere espresso con penna nera. La scheda elettorale dovrà poi essere inserita nell'allegata busta di ritorno preaffrancata pronta da spedire a Cometa.

Ricordiamo che saranno accettate solo le buste di ritorno predisposta da Cometa contenenti unicamente la scheda elettorale in originale.

Va dato unicamente il voto alla lista preferita. Le liste sono due ma siete tutti invitati a votare la lista di Fim-Fiom-Uilm-Fismic .

Freccia_alto.gif (405 byte)

Non tutti i precari sono... precari uguali!

Siglato un accordo significativo alla BTicino

Alla BTicino è stato siglato un importante accordo che per la prima volta affronta in modo specifico le problematiche dei lavoratori a termine. Sono ormai una decina d'anni (dall'approvazione della legge Treu) che l'azienda utilizza copiosamente contratti cosiddetti atipici. Lo fa in maniera discrezionale, sostanzialmente raggruppando i lavoratori in tre le tipologie.

Un primo gruppo, il più "fortunato", approda al contratto a tempo indeterminato in tempi relativamente brevi: da alcuni mesi a un anno. Si tratta prevalentemente di lavoratori inseriti in lavori professionali di medio alto livello e il periodo di lavoro a tempo determinato serve sostanzialmente per valutare la persona. Si tratta sostanzialmente di un periodo di prova più lungo di quello contrattuale.

Un secondo gruppo che possiamo definire " i più sfigati", perchè nello stesso arco di tempo non vengono più richiamati e si rivolgono ad altre sponde per ricercare il famigerato posto fisso. Basta poco per ricadere all'inferno: una mancata disponibilità, un alterco con il responsabile, oppure più semplicemente perchè in presenza di una riduzione del carico di lavoro di quel reparto o di quel turno. Per tali casi c'è poco da fare, purtroppo.

Un terzo gruppo, sicuramente il più folto, ingrossa la lista d'attesa che pare non finire mai. Il susseguirsi di periodi a termine arriva in casi estremi a 4/5 anni addirittura. Certo il premio da raggiungere è considerato molto ambito, ma la strada da percorrere sembra infinita. Per questo gruppo che naviga nel limbo per parecchio tempo, il sindacato è sempre riuscito a combinare poco: qualche vertenza conclusa con transazioni utili come principio, ma deboli come sostanza. Ebbene, l'accordo del 23 luglio scorso e i decreti legge conseguenti, insieme al rinnovo normativo del contratto nazionale, hanno spinto l'azienda verso un atteggiamento che finalmente considera anche il "passare del tempo" come criterio da tenere in considerazione nel momento in cui devono essere fatte assunzioni con contratto a tempo indeterminato.

L'accordo aziendale prevede infatti che alla scadenza del contratto in essere, chi ha lavorato in Bticino per almeno 36 mesi anche non consecutivi, sarà confermato definitivamente. Certo, l'accordo non sancisce questa norma per sempre, ma solo in questa fase transitoria, ne costituisce però un precedente utile. Finalmente il sindacato, dopo anni di pressioni, riesce a dare una tutela anche a queste figure di lavoratori, semplicemente limitando la discrezionalità assoluta dell'azienda nell'utilizzo di queste tipologie contrattuali.

C'è indubbiamente molto da fare ancora per gestire realmente questa partita ma un primo risultato importante è stato raggiunto.

M. Ballante

Freccia_alto.gif (405 byte) width=

La differenza tra licenziamento e mobilità

Gestione di una delocalizzazione

Lo scorso anno un'azienda di Castiglione Olona è apparsa nelle pagine della cronaca locale: la ITW Ispracontrols per aver formalizzato l'intenzione di licenziare 45 lavoratori su un totale di 123 dipendenti, a causa dello spostamento di parte della produzione in Romania.

La ITW è produttrice di parti elettroniche per frigoriferi e cucine, fornitrice dei maggiori marchi commerciali. E' seguita una complessa trattative che si è conclusa con un accordo sindacale che prevedeva: incentivazioni, riqualificazioni e un anno di cassa integrazione straordinaria, mobilità. Dopo la conclusione della vicenda e la collocazione in mobilità di 42 lavoratori e lavoratrici, siamo a tirare le conclusioni di questa esperienza perchè ci pare utile anche per futuri casi analoghi.

Dei 42 lavoratori, 39 hanno chiesto la mobilità con un accordo volontario e solo 3 hanno sottoscritto una conciliazione "spintaneamente". Non c'è stata nessuna causa legale individuale per impugnare il licenziamento, inoltre una quindicina di persone hanno partecipato, con soddisfazione a loro dire, ad un percorso di riqualificazione e di ricollocazione sul mercato del lavoro. In questi mesi non tutti hanno trovato un'alternativa definitiva, cosa non facile anche perché si tratta nella magior parte dei casi di lavoratrici con figli e in possesso di una scolarità medio-bassa, ma la combinazione dei tre strumenti (mobilità, incentivo e percorso di ricollocazione) hanno permesso di ridurre al minimo l'impatto negativo della perdita del posto di lavoro e ciò nonostante il rallentamento dell'economia che si sta facendo sentire anche a Varese.

Ritrovando alcune di queste persone in varie occasioni, dal supermercato alle assemblee o in altre aziende a lavorare, ho verificato che molte di loro si sono mosse positivamente per conquistare un altro lavoro e comunque si sono poste con atteggiamento positivo superando lo shock del cambiamento non certo scelto da loro. Andando oltre il caso specifico, credo che questo possa essere un esempio di modello per affrontare situazioni critiche in cui la partecipazione dei lavoratori, delle loro rappresentanze e l'atteggiamento positivo dell'azienda e della loro associazione, ha contribuito a dare una soluzione complessivamente soddisfacente ad una situazione non certo facile. C'è da augurarsi che questo stile di relazioni sindacali venga mantenuto anche quando si affrontano temi come i premi di risultato e i riconoscimenti professionali. Ma questa sarà storia del futuro, che potrà essere aperta a fronte di una stabilizzazione aziendale, e questa è la vera sfida di fondo per la ITW Ispracontrols.

M. Ballante

Freccia_alto.gif (405 byte) width=

Aumentano le truffe on line

Alcuni consigli di Adiconsum

Anche le truffe, le furbizie, i raggiri si sono adeguati alle nuove tecnologie. Nel settore del credito i tentativi di frode creditizia erano stimati nel 2006 in circa 17.000, ma se a questi aggiungiamo quelli sugli acquisti on line e soprattutto sulla telefonia le vittime si aggirano attorno a 300.000.

Anche in questi casi se i rischi sono conosciuti è più facile evitarli. A questo fine risponde la guida realizzata da Adiconsum in collaborazione con l'ANSSAIF nell'indicare le varie possibili soluzioni fornendo una serie di consigli per evitare e prevenire il rischio.

Il numero di vittime maggiore è stato nel settore della telefonia con addebiti di servizi non richiesti in particolare di quelli c.d. a valore aggiunto. Segue poi internet e gli acquisti on line. Ma i più pesanti riguardano le frodi nel settore del credito, che nel 2006 sono costate circa 80.000.000 di euro per un importo medio dei casi denunciati di 5.300 euro.

La legge di tutela della privacy pur efficace non tutela però a sufficienza il consumatore da questi rischi. Per questo è importante tenere sempre a mente alcuni consigli basilari:

1. Distruggere i dati personali contenuti nei documenti personali, bancari, sanitari, ecc., prima di gettarli nel secchio dell'immondizia;

2. Dotarsi di una carta pre pagata negli acquisti on line, evitando di fornire i dati della carta di credito o del conto corrente;

3. diffidare delle richieste di dati personali ricevute tramite la posta elettronica, anche se con indirizzi mail della propria banca o della propria assicurazione;

4. non compilare questionari che richiedono dati sui propri consumi, sulle proprie abitudini culturali, sulle proprie attività ludiche, ecc., anche se abbinate ad estrazioni di viaggi premio;

5. verificare nella bolletta telefonica eventuali addebiti di servizi a valore aggiunto: se non sono stati effettuati non devono essere pagati, ma contestati all'azienda telefonica (dal 31 marzo è possibile bloccare le numerazioni dei servizi a sovrapprezzo attraverso un PIN);

6. privilegiare nei conti correnti on line quelli che utilizzano sistemi di sicurezza intrinseca (one-time password e simili).

Adiconsum invita i consumatori quando subiscono un danno conseguente al furto della loro identità o della loro privacy a denunciare il caso alle Autorità competenti (garante della privacy, autorità delle comunicazioni, polizia postale) e a segnalare i casi anche alla nostra Associazione.

Freccia_alto.gif (405 byte) width=