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Il numero di ottobre '07

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Gli articoli
CCNL: si parte con gli scioperi
Accordo del 23 luglio 2007: e se provassimo ad imparare dalla nostra storia?
Indennità di vacanza contrattuale industria
Gruppo Agusta: celebrato il centenario
Whirlpool: rinnovato l'accordo integrativo
Accordo con il Governo del 23 luglio   (inserto in pdf)
Giovani: novità importanti nell'accordo del 23 luglio (inserto La Sirena)
Visita all'Aermacchi del Gruppo Giovani (inserto La Sirena)
Campo scuola Giovani Peschici 2007 (inserto La Sirena)
Il ruolo dei giovani (inserto La Sirena)
La famiglia perno della società (inserto La Sirena)
 

Contratto in salita

Si parte con gli scioperi

Ci risiamo, il rinnovo del contratto nazionale per i metalmeccanici è cosa complicata. Dopo tre mesi di trattativa la Federmeccanica ha espresso posizioni molto distanti o negative rispetto alle principali richieste sindacali, sul salario, sul mercato del lavoro, sull'inquadramento unico, sui diritti.

In sintesi: sul mercato del lavoro Federmeccanica usa come pretesto il contesto legislativo che dopo l'accordo del 23 luglio potrebbe evolversi e quindi occorre attendere per capire cosa farà il governo; sugli orari di lavoro ripropone l'esigenza di maggiore flessibilità e chiede di passare ad un regime orario di 40 ore medie settimanali con maggiori possibilità e libertà di ricorso al lavoro straordinario, la monetizzazione di alcuni P.A.R. e propone di disciplinare contrattualmente il lavoro domenicale; infine sull'inquadramento, Federmeccanica ribadisce che il tema non è centrale per le imprese e propone una sorta di "manutenzione straordinaria", che modernizzi il sistema agendo sui livelli e le declaratorie.

Anche sul tavolo dell'Unionmeccanica le cose non vanno meglio anche se almeno li, qualche novità sembra intravedersi. Unionmeccanica ha infatti dichiarato la disponibilità al superamento dell'accordo 23 luglio del `93 e a condurre il confronto negoziale per sperimentare un nuovo modello contrattuale che abbia le seguenti caratteristiche: cadenza triennale per il Contratto nazionale, sia nella parte economica che nella parte normativa; rafforzamento della contrattazione di secondo livello, territoriale e aziendale; forte ruolo alla dimensione regionale. Nel merito però anche Uniomeccanica si è riproposta con le stesse posizioni di Federmeccanica.

A Fim-Fiom-Uilm non è rimasto che prendere atto dell'impossibilità a giungere ad un accordo in tempi brevi e quindi dichiarare il primo pacchetto di scioperi.

In questi giorni si terranno centinaia di assemblee nei posti di lavoro per discutere con i lavoratori della situazione che ancora una volta si ripropone come complicata. Nessuno si illudeva ovviamente. Lascia però molto perplessi l'atteggiamento delle controparti che, pur consapevoli di essere in una situazione economica che inizia a dare segnali di ripresa importanti, pur condividendo l'importanza di definire regole che in qualche modo prendano atto che il mondo e cambiato e nelle aziende c'è sempre più bisogno del coinvolgimento dei lavoratori e quindi di definire strumenti nuovi che lo consentano, continuano a riproporre vecchi schemi costringendoci a ripercorrere strade complicate che dovrebbero far parte del passato.

Quanto è lontano il 1994 quando ad un mese dalla scadenza del Contratto, senza un'ora di sciopero si riuscì a firmare quello nuovo.

 

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E se provassimo ad imparare dalla nostra storia ?

Nei giorni scorsi, milioni di lavoratori, giovani e pensionati hanno potuto esprimersi con un voto sui contenuti dell'accordo fatto da Cgil-Cisl-Uil il 23 Luglio con il governo su pensioni, welfare e competitività. I risultati sono ormai noti e nella nostra provincia l'accordo è stato approvato da oltre l'80% dei votanti. Un dato che conferma la bontà dell'accordo anche se è solo un primo passo.

I risultati conseguiti con l'accordo sono infatti importanti e probabilmente sottovalutati da chi si è schierato per il no, soprattutto se messi a confronto fra di loro (vedi inserto).

La revisione dello scalone Maroni per il pensionamento, il riconoscimento (con finalmente il finanziamento) dei lavori usuranti e l'allargamento degli stessi (con miglioramenti soprattutto per chi lavora di notte o in catena di montaggio), la riapertura delle 4 finestre per chi va in pensione con i 40 anni di lavoro, la rivalutazione delle pensioni basse di chi ha pagato i contributi, l'aumento della indennità di disoccupazione, alcune prime misure in favore delle donne e della pensione per i giovani, alcune prime limitazioni nell'abuso dei contratti a termine e flessibili, gli incentivi alla contrattazione salariale aziendale, sono infatti primi importanti risultati che vanno valorizzati. Negli ultimi anni, troppi problemi si erano accumulati senza essere adeguatamente governati: l'accordo è quindi da considerarsi una prima importante risposta.

Sarà però altrettanto importante vigilare nei prossimi giorni che il governo mantenga fede agli impegni presi e il parlamento garantisca la traduzione in legge degli impegni sottoscritti senza limitazioni. Sarà inoltre indispensabile che oltre ai contenuti già definiti, il governo mantenga anche gli impegni presi rispetto al proseguo del confronto con le Organizzazioni Sindacali sui temi ancora non definiti. Sarà però necessario anche avviare un riflessione interna al sindacato su quelle che devono essere le regole democratiche nel momento in cui ci sono pareri o opinioni diverse. E' un problema che si trascina da anni ma che fino ad ora aveva interessato solo i metalmeccanici.

Fatti come quelli accaduti anche in questa consultazione, dove in alcune realtà non è stato consentito a rappresentanti sindacali di parlare, non aiuta la democrazia. Si sta facendo sempre più strada un atteggiamento opportunistico di chi al dialogo a al confronto predilige lo scontro e la prova di forza o peggio ancora di chi facendosi paladino dello scontento spara contro tutto e contro tutti. Sono situazioni già viste e che purtroppo hanno anche lasciato segni negativi nella storia. Cavalcare l'onda del malcontento senza indicare soluzioni praticabili porta alla degenerazione della politica e dei rapporti sociali. La storia ci insegna che alla fine questi atteggiamenti non volgono mai a favore dei più deboli. Ora il problema è di tutti e necessita di una soluzione chiara e condivisa.

 

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Indennità di vacanza contrattuale industria

Con il 1° ottobre è scattata l'indennità di vacanza contrattuale per le aziende aderenti a Unionmeccanica (API) e Federmeccanica essendo passati tre mesi dalla scadenza del CCNL nella misura del 30% del tasso di inflazione programmata per il 2007 fissata nel 2%.

Tabella Indennità vacanza contrattuale Federmeccanica

Tabella Indennità vacanza contrattuale Confapi

 

 

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Celebrato il centenario di Agusta

Se cent'anni vi sembran pochi

Il 2007 è un anno eccezionale per Agusta Westland, il gruppo (che fa parte di Finmeccanica) leader mondiale del settore elicotteristico che ha la sede in provincia di Varese. Eccezionale per almeno tre motivi.

Innanzitutto la costituzione di un'unica azienda multinazionale che somma le attività di Agusta (che ha stabilimenti in provincia di Varese a Cascina Costa, Vergiate, Somma Lombardo, Lonate Pozzolo, Sesto Calende cui si aggiungono quelli di Anagni, Frosinone, Benevento e Brindisi) a quelle di Westland, azienda inglese con sede a Yeovil. Uno dei rari casi che vede protagonista un'impresa italiana nella costituzione di una multinazionale.

Eccezionale è pure la presentazione in volo del BA-609, un velivolo veramente innovativo che somma le capacità di volo dell'aereo a quelle di decollo dell'elicottero. È il primo prototipo di convertiplano, così si definisce questo velivolo, a volare in Europa, il primo in assoluto nella variante civile.

C'è poi un terzo elemento che ha caratterizzato quest'anno, ed è la stipula dell'intesa dello scorso 4 luglio con cui si è rinnovato per la terza volta l'accordo integrativo aziendale. Eccezionale anche l'accordo? In parte si, anche nei contenuti. Ma soprattutto perché riafferma il valore della contrattazione sindacale per un'azienda che solo 15 anni fa rischiava il fallimento. Grazie ad un attento e proficuo confronto si è riusciti in tutti questi anni a valorizzare le persone che lavorano in azienda, costruendo le premesse per un rafforzamento del presidio tecnologico e professionale indispensabile per il suo rilancio. Spiace dover constatare che nelle recenti iniziative aziendali per la celebrazione del centenario questi aspetti siano stati trascurati, dando forse eccessiva enfasi ad altri aspetti e puntando quasi tutto sui giovani che, pur rappresentando un elemento vincente in prospettiva, necessitano del prezioso supporto dell'esperienza. Ma su questo argomento ci saranno modi e tempi più idonei per discutere.

È però necessario ribadire, anche a distanza di mesi, l'importanza di questo accordo, per le sue implicazioni non solo di carattere economico ma soprattutto per gli effetti positivi che comporta nella gestione delle relazioni all'interno dell'azienda. L'accordo, che è stato approvato dai lavoratori tramite un referendum, prevede un Premio di Risultato che porterà a regime ad un premio di circa 4.000 euro.

Ma, dicevamo, la contrattazione non ha riguardato solo l'aspetto economico: il negoziato è stato lungo e complesso, prima di tutto perché il suo avvio ha coinciso con la ristrutturazione derivata dalla fusione delle due aziende Agusta e Westland, poi perché le questioni poste in discussione erano diverse e toccavano diversi aspetti della vita in azienda. Si sono definiti i presupposti per la creazione di nuovi posti di lavoro, attraverso la limitazione del ricorso a forme di lavoro atipico e la valorizzazione dell'apprendistato professionalizzante. Inoltre si migliora il governo degli orari, determinando una ricaduta positiva sui territori dove hanno sede i diversi stabilimenti del gruppo in Italia.

Anche il part-time viene reso più fruibile, rispondendo così alle esigenze di diverse persone che per motivi organizzativi e di carattere familiare hanno l'esigenza di modulare diversamente l'orario di lavoro. Sono stati ripresi e consolidati gli aspetti contrattuali legati al riconoscimento della professionalità, alla formazione professionale, alla salute e sicurezza.

Grande attenzione è riservata anche alla politica di gestione del decentramento produttivo che in una fase espansiva come l'attuale non può rispondere solo a criteri economici ma deve salvaguardare e tutelare i diritti dei lavoratori interessati da tali fenomeni. Entro la vigenza dell'accordo si avvierà una polizza di assistenza sanitaria, integrativa a quella pubblica, dedicata ai dipendenti.

Un accordo quindi che cerca, ponendo sul piano del confronto le questioni più rilevanti, di mettere i lavoratori e i loro rappresentanti nella condizione di poter contare di più, nel rispetto dei diversi ruoli, nella gestione dell'azienda. Pensiamo quindi, in questo modo, di avere risposto al mandato dei lavoratori Agusta, valorizzandone l'esperienza e restituendo, attraverso la contrattazione, la possibilità di esprimere meglio le competenze e la professionalità che sono, a volte ci si dimentica, le risorse più importanti delle aziende.

Graziano Resteghini

 

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Rinnovato l'accordo integrativo alla Whirlpool

Whirlpool è sicuramente un'azienda importante per la nostra provincia. Sono trascorsi due anni da quando, dopo un duro confronto, si raggiunse l'accordo per la ristrutturazione degli stabilimenti della provincia di Varese: accordo che prevedeva un piano complesso di rilancio (vedi Informazione n° 148 del luglio 2005) ma anche una riduzione, seppur volontaria di personale.

Quell'accordo ha dato i suoi frutti, e giusto dopo due anni (sempre il 5 luglio) è stato siglato l'accordo per il rinnovo del contratto integrativo, segnale inequivocabile che il periodo più critico è superato e che si può guardare al futuro con maggiore serenità anche se il problema della competitività è sempre un argomento all'ordine del giorno.

Non è un caso che circa metà delle 35 pagine dell'accordo contengano gli impegni sulla politica industriale e gli investimenti articolati per prodotto e stabilimento (ricordiamo che Whirlpool ha insediamenti produttivi a Cassinetta, Trento, Siena, Napoli oltre alla sede europea di Comerio. L'accordo prevede che nel corso del triennio 2006-2008, la Whirlpool effettuerà nel nostro Paese investimenti per un totale di oltre 99 milioni di euro. Tali investimenti saranno finalizzati alla ricerca e sviluppo, ai nuovi prodotti e all'industrializzazione degli stessi. Gli investimenti riguardano tutti gli stabilimenti del Gruppo in Italia.

Un altro tema fondamentale affrontato dall'accordo è quello delle relazioni industriali, fondamentali in un'azienda così complessa, e rafforzando il sistema già esistente nel Gruppo, fondato sul confronto, la partecipazione e la contrattazione ma precisando e definendo meglio la composizione e il funzione del coordinamento nazionale.

L'accordo affronta anche il tema dell'occupazione riconoscendo il rapporto di lavoro a tempo indeterminato come contratto di riferimento e come contratti atipici il ricorso ai soli contratti a termine o al lavoro somministrato. Vengono inoltre confermati gli accordi esistenti sul sistema di trasformazione dei contratti. L'accordo prevede anche impegni in materia di apprendistato professionalizzante.

Sul salario, viene riconfermato il meccanismo del premio di risultato per i reparti produttivi, legato a obiettivi di qualità e produttività anche se con modalità in qualche caso diverse rispetto al meccanismo precedente (in particolare a differenza del precedente accordo, tutto gli obiettivi raggiunti vengono pagati nell'anno di maturazione).

Viene invece sostanzialmente riconfermato il meccanismo del precedente accordo per gli impiegati prevedendo però maggiorivincoli rispetto alla definizione della scheda individuale di Performance (PMP).

Per quanto riguarda le quantità l'accordo stabilisce:

- per il 2007, una quota di 200 euro uguali per tutti da erogare nel mese di settembre in aggiunta a quanto già stabilito dal precedente accordo;

- dal 2008, una quota salariale consolidata e certa di 1000 euro annui, come valore base del nuovo premio di risultato, a cui si aggiunge una ulteriore quota di premio variabile collegata agli indicatori di qualità e di produttività quantificabili in 720 euro annui medi a regime.

Complessivamente, il Premio di risultato a regime potrebbe arrivare a superare i 2.000 euro annui.

E' stata ricostruita la tabella per calcolare il moltiplicatore del PDR, per gli operai, legato alla presenza individuale che può andare da un minimo del 50% ad un massimo del 140% prevedendo che i periodi di ricovero ospedaliero e conseguente convalescenza anche a seguito di day hospital, non saranno più considerate assenze. Inoltre nei casi di gravi patologie, il moltiplicatore individuale non può essere inferiore a 1.

Sono state comunque stabilite due quote economiche minime garantite sotto le quali non dovesse essere pagato il PDR: la prima di 900 euro se il tasso di presenza (operai) o il PMP (impiegati) sono compresi fra 0.99 e 0.70, la seconda di 835 euro se il tasso è inferiore a 0.70.

L'accordo prevede poi la costituzione di una commissione di studio in materia di sanità integrativa.

Infine, sono state migliorate le condizioni di accesso al mercatino dei prodotti Whirlpool prevedendo:

- lo sconto per i dipendenti del 20% per gli acquisti al mercatino sia sui prodotti di prima che di seconda scelta con l'azzeramento degli interessi sui pagamenti rateali;

- l'adeguamento dell'indennità di trasferta dal 1 agosto 2007;

- l'istituzione di una commissione specifica di analisi sulle attuali fasce retributive della 5^ categoria operai.

Sono previste inoltre a livello locale con le singole RSU verifiche, confronti, esami congiunti, possibili intese in materia di flessibilità, formazione professionale, organizzazione del lavoro, qualità, ambiente e sicurezza, mantenendo e rafforzando il ruolo delle RSU.

L'accordo che scadrà il 31 dicembre 2010 prevede la clausola di ultrattività di anno in anno nel caso non vi sia un nuovo accordo o vi sia la disdetta di una delle parti firmatarie. Nel caso di ultrattività per quanto riguarda il PDR si utilizzeranno le stesse regole per la crescita dei valori economici.

L'accordo sottoposto al giudizio dei lavoratori è stato approvato dall'80,3% dei votanti.

 

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Novità importanti per i giovani nell'accordo del 23 luglio

In questi giorni siamo impegnati nella campagna referendaria per l’approvazione dell’accordo del 23 luglio contenente nuove norme che investono tutto il sistema del welfare.

Anche se i media hanno inizialmente dato informazione distorta rispetto il contenuto, sintetizzando l’accordo come la modifica della riforma Maroni, in realtà nelle assemblee emerge una netta percezione che tale sintesi sia stata fortemente limitativa.

Riclassificando i contenuti in funzione dei soggetti che beneficeranno dell’applicazione degli accordi, emerge un quadro in cui i provvedimenti influenzeranno la vita e il lavoro non solo di pensionandi, ma anche di pensionati, di giovani , di donne e immigrati.

In particolare modo, se valutato il numeri di provvedimenti riguardanti le suddette categorie, si può facilmente rilevare che vi è un buon grado di interventi che ricadono direttamente nella sfera di interesse del mondo giovanile.

Tutti gli interventi inerenti il mercato del lavoro volgono nella direzione di una limitazione al precariato. L’eliminazione del lavoro a chiamata, la limitazione del contratto a termine (seppur con previsione di deroga controllata) e l’aumento dei contributi a carico dell’azienda per i lavoratori parasubordinati sono chiaramente azioni che vanno in tale direzione. E’ evidente che non risolvono il problema del precariato ma ne alleviano solo alcuni effetti, ciò nonostante non si può non osservare che ne derivano esclusivamente effetti migliorativi della situazione attuale.

Anche la modifica del trattamento di disoccupazione si muove nella stessa direzione. Oltre al miglioramento di valore e di durata, che recano evidente beneficio al lavoratore precario garantendo un minimo di continuità retributiva, vi è anche un importante miglioramento della copertura contributiva. Tale trattamento verrà infatti calcolato sulla base della media degli ultimi tre stipendi e non più sul valore dell’assegno di disoccupazione: si otterrà notevole beneficio ai fini del calcolo del valore della pensione, in particolare per giovani e precari che avranno la pensione calcolata con il metodo contributivo.

Vi sono inoltre altri elementi a cui non sempre si riesce dare risalto nelle assemblee per necessità di sintesi, ma la cui rilevanza per il mondo giovanile non è da poco: l’inserimento nei criteri di rivalutazione dei coefficienti per il calcolo del valore della pensione, della valutazione dell’incidenza del lavoro precario nel corso della vita lavorativa, oltre all’andamento del Prodotto Interno Lordo e dell’andamento demografico già previsti dalla Riforma Dini, serviranno ad evitare che per effetto della frammentazione delle carriere la pensione possa ridursi ad un valore inferiore al 60% della retribuzione.

E ancora, la possibilità di totalizzare i contributi versati in istituti di previdenza diversi, la possibilità di riscattare gli anni di studi universitari ai fini pensionistici con dilazione decennale senza interessi e con la possibilità di dedurre dall’imponibile fiscale tale spesa, ed infine l’aumento dei contributi a carico delle aziende per i lavoratori parasubordinati, sono tutti interventi volti a migliorare la futura posizione pensionistica di chi si è ritrovato pesantimente investito dalla Riforma Dini.

Ciò nonostante sull’accordo sono stati manifestati anche palesi dissensi. Dissensi però che se non mascherano logiche di schieramento politico, errano nel criterio di valutazione. Un accordo è sempre una mediazione fra interessi diversi. Non può esistere un accordo in cui una parte conquista tutto e l’altra perde tutto! E’ evidente che quest’ultimo non firmerebbe, non sarebbe d’accordo! Quindi se si tratta di una condizione di equilibrio fra diversi interessi spesso divergenti, in ogni accordo si realizza uno scarto tra quello che si desidererebbe ottenere e quello che effettivamente è ottenibile con lo strumento dell’accordo. Ne risulta evidente quanto sia semplice costruire una critica su qualunque accordo, semplicemento facendo leva sullo scarto non realizzato. Così facendo però non si valuta anche lo scarto che si genera tra la situazione precedente e quella successiva all’accordo. La valutazione deve essere fatta con entrambi i criteri .

A complicare le cose, nel criterio di valutazione ritengo sia utile considerare anche il contesto, la cornice, in cui si svolge il negoziato. Il quadro economico e politico, le aspettative dei lavoratori generate da campagne elettorali sono elementi che condizionano la valutazione. Se le promesse elettorali sono di grandi cambiamenti su pensioni e mercato del lavoro si crea alta aspettativa. Ne deriva la sensazione che la distanza tra l’ottenuto e quello che si poteva ottenere sia maggiore di quella reale.

Ci ritroviamo così coinvolti in una valutazione politica che non riguarda solo l’accordo ma l’intera attività di Governo.

Angelo Re

 

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Il Gruppo Giovani visita l'Aermacchi

Anche quest’anno si è realizzata con successo l’iniziativa estiva del gruppo giovani. All’interno del ciclo ormai pluriennale nominato "conosci il territorio", i giovani delegati della Fim di Varese hanno potuto visitare i reparti di produzione della Aermacchi di Venegono.

L’esperienza è stata notevolmente entusiasmante per l’opportunità di osservare da molto vicino i più tecnologici velivoli militari di addestramento che verranno utilizzati nel prossimo futuro anche dalle "Frecce Tricolori".

Ma oltre all’entusiasmo, l’elemento maggiormente qualificante della giornata è stata l’opportunità formativa che si è manifestata a tutti i partecipanti. Fuori dai rigorosi canoni didattici della formazione classica, con la visita nei reparti di produzione e con il confronto diretto con la RSU dell’azienda, i delegati, che in molti casi provengono da aziende medie e piccole, hanno potuto conoscere il modo in cui si esercita l’attività sindacale in una grande azienda. Con la visita nei reparti di produzione hanno conosciuto e valutato gli ambienti di lavoro, le tecnologie all’avanguardia e l’organizzazione dello stesso. Qualche scambio di battute con i lavoratori ha permesso di intuire l’apprezzamento da essi dimostrato nei confronti della nostra iniziativa.

Se il sindacato entra nelle fabbriche e gira nei reparti rende palese l’interessamento ai lavoratori.

I nostri delegati si sono sentiti accolti, e l’accoglienza maggior gli è stata data dai delegati dell’azienda che, oltre ad accompagnarli per tutta l’azienda, hanno dedicato loro una lunga presentazione. Hanno spiegato come si vive nell’azienda, come sono le relazioni sindacali con l’azienda, con i lavoratori e con le altre Organizzazioni Sindacali.

Particolare interesse si è sviluppato sulla contrattazione interna e sul sistema di inquadramento. La similitudine con quello contenuto nella piattaforma delle richieste per il rinnovo del Contratto Nazionale ha stimolato la curiosità dei delegati che hanno richiesto approfondimenti sull’applicazione del sistema.

Anche l’azienda non ha mostrato nessuna criticità, dedicando all’iniziativa accompagnatori e proiettando per il gruppo un filmato dimostrativo di notevole qualità. Una disponibilità assolutamente gratuità che è frutto delle relazioni sindacali che la Fim dell’Aermacchi ha sempre saputo portare avanti con serietà, lealtà e correttezza.

La giornata si è conclusa con il consueto rito conviviale di una grigliata autogestita, che ha permesso ai nuovi componenti del gruppo di approfondire la conoscenza degli altri ragazzi e di iniziare nuove amicizie.

Angelo Re

 

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Peschici 2007

Anche quest’anno la FIM ha dato l’opportunità ad alcuni ragazzi di tutta Italia (iscritti, delegati, membri del direttivo), di partecipare al campo scuola organizzato annualmente a Peschici (dal 10/06/2007 al 16/06/2007).

Una settimana formativa che vedeva protagonisti proprio noi ragazzi, con il supporto degli esperti formatori che, con passione, determinazione e pazienza, si sono messi a disposizione dell’ organizzazione, per cercare di trasmetterci i contenuti essenziali utili a svolgere al meglio la nostra attività sindacale, all’interno delle nostre realtà lavorative.

L’ esperienza vissuta in quei giorni è stata davvero fantastica; sicuramente il villaggio in cui alloggiavamo, il sole e il mare, allietavano la nostra permanenza che a primo impatto ci è sembrata più una vacanza. Ma le nostre aspettative son state di gran lunga superate; sin dal primo incontro con lo staff degli organizzatori e di tutti i partecipanti, mi sono accorto che il clima era famigliare, le lezioni si tenevano all’aperto, sotto l’ombra della stupenda pineta gargana. Al di là dei contenuti, che senz’altro sono parte fondamentale del corso, il mio ricordo si posa sulla dedizione e l’entusiasmo che i formatori hanno messo nel loro lavoro e che, senza dubbio, ci hanno trasmesso. Una carica così grande, il senso della consapevolezza di appartenere ad un sindacato ben strutturato, che dà importanza ai giovani, pulito, di sani principi, che soprattutto accoglie qualsiasi tipologia di pensiero politico e dà una mano ai lavoratori indistintamente…

L’esperienza vissuta con i ragazzi ci ha unito, giorno dopo giorno, così da ritrovarci alla fine del corso a guardarci negli occhi, non solo più ricchi, ma soprattutto felici di far parte di questa fantastica organizzazione. Ogni mattina ci si svegliava per recarsi in "aula" entro le nove, puntuali per l’inizio della lezione… i temi affrontati sono stati molteplici (storia del sindacato, comunicazione verbale e non, ruolo del RAG, senso del gruppo, albero genealogico del sindacato ecc.) e, ad ogni discussione che si instaurava in ogni gruppo, si capivano e delineavano sempre più, le sfumature e il diverso stile di pensiero di ogni singolo, evidenziando sempre più le particolarità di ognuno. Abbiamo imparato a conoscerci, confrontarci, esaminare e trovare soluzioni insieme, nel rispetto dell’idea individuale e dando la possibilità a tutti di esprimere la propria opinione, per poi giungere ad un accordo preso democraticamente. Terminata la sessione mattutina, verso mezzogiorno, ci si recava tutti insieme a pranzo, dove, il buon cabarettista di turno, intratteneva gli altri con spettacolini e canti improvvisati (come nella migliore tradizione italiana, a tavola si fortificava l’intesa e la conoscenza, accompagnati da tanta allegria e dalla immancabile buona tavola). Sino alle tre del pomeriggio ci si poteva rilassare, per poi riprendere l’attività pomeridiana con termine alle sei/sette, in relazione al tipo di programma giornaliero. Tanti interessanti dibattiti sono stati affrontati nelle mitiche assemblee in plenaria, dove tutti insieme abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con personaggi del calibro di Toni Zorzi, Bruno Liverani, Gianfranco Solinas, Pio Castagna; eccezionalmente il campo giovani 2007 ha ospitato anche il nostro segretario generale della FIM, Giorgio Caprioli. Penso che descrivere tutte le tappe e le persone che ho conosciuto durante il corso e le mie impressioni personali sia interessante, ma non ritengo giusto per tutti coloro che avranno in futuro l’opportunità di vivere questa stupenda esperienza, di entrare nel dettaglio di ogni singola attività svolta, perché il fascino di questo campo e le sorprese che esso riserva, devono rimanere una prerogativa segreta, da scoprire quando lo si affronta; ciò che rimane nel cuore, è un entusiasmo che ti porta a lavorare di più e meglio, per tutti i lavoratori.

Ringrazio la FIM e il nostro responsabile nazionale formazione, Rosario Iaccarino, tutti gli organizzatori, le persone che sono intervenute e i formatori. Grande elogio alla FIM per tutto il supporto che dà a ogni singolo iscritto, e auguro un buon corso a tutti coloro che avranno la fortuna di partecipare.

Fantozzi Riccardo

Agusta Vergiate

 

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Riprendiamoci il nostro ruolo

Riprendiamoci il nostro ruolo, non lasciamo che ci usino per sventolare i loro presunti successi o per rilevare gli insuccessi dei loro avversari. I giovani sono diventati di tutti. I politici gli economisti e gli stessi sindacati si riempiono la bocca di questa parola. Ma quanti credono in noi, quanti puntano su di noi, quanti ci tutelano e quanti sono disposti a combattere al nostro fianco battaglie che non li riguardano ma che porteranno vantaggi solo ai giovani?

Viviamo in una società dove l’egoismo regna sovrano e dove l’importante è l’affermazione del proprio io. Ci dicono che pensano a noi e al nostro futuro, poi fanno leggi che ci mandano in pensione più tardi e con meno soldi. Oppure leggi in cui decidono di gestire i soldi dei nostri TFR; ma ci hanno mai chiesto se eravamo d’accordo?

Ci spiegano che lo fanno per noi poiché l’INPS non regge più il confronto tra pensionati e lavoratori. Sarà anche vero, ma è anche vero che promettono da anni di dividere la previdenza dall’assistenza, che è risaputo essere il vero problema dell’istituto di previdenza. Ma così si metterebbe fine alla speculazione di politici e medici corrotti che elargiscono pensioni di invalidità false.

Intanto i nostri politici si ingrassano con le loro indennità di legislatura e con i loro stipendi milionari. Le ultime statistiche dicono che l’ultima crescita media degli stipendi è pari al 1,8%, la più bassa in Europa, mentre abbiamo i parlamentari europei più pagati. Sì, il politico è l' unico lavoro dove il dipendente decide l’ammontare del suo stipendio e il datore di lavoro, cioè il popolo, non ha voce in capitolo.

Sulle ultime riforme della previdenza e lavoro sono state fatte riforme sicuramente utili ma paliativi rispetto ai veri problemi. Il segretario della CISL asseriva che si erano abbassati i costi del riscatto degli anni universitari e che ciò avrebbe invogliato più giovani a studiare. Sì, ma con che soldi?

Le famiglie fanno sacrifici enormi per far studiare i propri figli già alle scuole dell’obbligo e alle medie superiori, dove il costo dei libri è diventato insostenibile. Non si capisce come mai prima i nostri libri rimanevano in uso per anni, quindi si potevano rivendere usati o passarli ai fratelli più piccoli, mentre oggi hanno valenza annuale. Chi ci guadagna in tutto questo, solo gli editori? Possibile che gli insegnanti non si prendano la briga di adottare gli stessi testi per più anni?

Finita la scuola ci troviamo davanti un mondo del lavoro che ci garantisce solo il precariato e milioni di insicurezze. Ma uno stato, dove si assumono giovani precari o si ristrutturano aziende licenziando i lavoratori e nel frattempo elargiscono stipendi da nababbi a dirigenti e amministratori incapaci, come può voler risolvere i problemi del mondo del lavoro?

Ci accusano di essere una generazione di maleducati, bulli, alcolizzati e drogati. Ma a chi spettava il compito di educarci e di crescere con valori positivi? Si rimbalzano la responsabilità genitori e scuola, ma chi ci rimette sono i giovani e di conseguenza la società.

Anche il problema degli incidenti per abuso d’alcool è diventato una nostra colpa ma nessuno ha veramente l’intenzione di risolverlo. La maggior parte degli incidenti sono provocati sicuramente dall’alcool, ma altrettanto sicuramente dalla velocità elevata. Allora, nel 2007, possibile che non si possano limitare le velocità delle macchine in base a quale tipo di strada si percorre? Già, ma poi i costruttori di macchine cosa ne pensano? Lo stato e i comuni che stanno risanando i loro conti grazie alle multe inferte dalle forze dell’ordine per eccesso di velocità, cosa ne pensano?

Giovani senza valori e senza altruismo sicuramente, ma anche adulti incapaci di insegnare l’importanza dell’altruismo e dell’amore verso il prossimo. Il sindacato si trova di fronte ad un compito assai gravoso: riconquistare la fiducia dei lavoratori e in particolare dei giovani lavoratori. Difficile poiché nello scenario odierno del mondo del lavoro gli spazi sono chiusi e le motivazioni sono soffocate dall’incessante insicurezza del domani. Ci rimane solo di credere in noi e di gridare , anche al nulla, ciò in cui crediamo.

Massimo Chierichetti

RSU Fadis

 

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La famiglia perno portante della società

Il 5 giugno ultimo scorso, il Coordinamento Donne di Varese della Cisl ha avviato mediante un questionario un’indagine per rilevare i bisogni delle famiglie. Traendo spunto dall' indagine, ho eseguito una personale analisi dei dati rilevati sui bisogni della famiglia.

L’indagine sulla realtà familiare è stata fatta sui nostri iscritti, e circoscritta ai lavoratori attivi, non per pregiudizio, ma per una questione di praticità, in quanto le famiglie dei pensionati non sono facilmente raggiungibili dalle nostre strutture. È stato interessante capire le risposte, e rilevare che gli ostacoli e i problemi maggiori delle famiglie sono legati ai figli. Il primo dato riguarda gli asili nido, troppo cari e troppo pochi per soddisfare tutte le richieste.

Indirizzandosi verso le scuole primarie il risultato non migliora perché i problemi sono legati alla mancanza di scuole a tempo pieno e alla mancanza di mezzi di trasporto collettivi(scuolabus). Per i ragazzi della scuola secondaria e media superiore ad affliggere è il costo dei libri e degli abbonamenti ai mezzi pubblici, tutti questi problemi continuano ad abbassare la media di figli per ogni donna.

Un altro dato riguarda le persone non autosufficienti, l’utilizzo delle leggi 53/104 e il part-time: pur essendoci un incremento in queste richieste, rimane prerogativa della donna usufruire di queste possibilità, in quanto di solito ha il reddito più basso.

La famiglia, il perno portante della nostra società, merita sicuramente più attenzione e aiuto da parte delle istituzioni, appurato che l’indifferenza non produce grandi risultati, rimbocchiamoci le maniche e buona famiglia a tutti.

 Maria Sabrina D’Andrea

RSU Finnord

 

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