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Il numero di luglio '01

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Gli articoli
Contratto: firmato CCNL Federmeccanica e Confapi
Contratto: odg. approvato da Direttivo
Handicap: risultati questionario Whirlpool
Dati sul tesseramento
Disposizioni per i lavori usuranti
Torneo Fim: classifica finale (Inserto "La Margherita")
Pensione: i nuovi requisiti per la pensione di vecchiaia (Inserto "La Margherita")
Assegni   concessi dai Comuni (Inserto "La Margherita")
 

Federmeccanica e Confapi

Contratto firmato

Nei giorni scorsi sono stati firmati i contratti Federmeccanica e Confapi. Il contratto Federmeccanica è stato firmato dalla Fim e dalla Uilm, mentre quello Confapi da Fim, Fiom, Uilm.

Federmeccanica

L'accordo raggiunto prevede:

-un aumento nel biennio di L. 130.000 lire mensili al 5° livello, di cui 70.000 lire dal mese di luglio 2001 e 60.000 lire dal mese di marzo 2002.

-Lire 450.000 di UNA TANTUM, di cui 300.000 da erogarsi con il mese di luglio 2001 e 150.000 con il mese di luglio 2002. L'una tantum è al netto di quanto già percepito come ICV (indennità di vacanza contrattuale).

-Si è inoltre stabilito di elevare il valore di ogni punto di inflazione per il prossimo rinnovo biennale che sarà pari a lire 30.300 lire.

-Ai non iscritti al sindacato verrà chiesto una quota di contribuzione a favore dei sindacti stipulanti pari a lire 40.000 utilizzando la delega positiva.

Tabella retributiva contratto Federmeccanica

Cat.

Incrementi dal 1/7/2001

Nuovi minimi dal 1/7/2001

Incrementi dal 1/3/2002

Nuovi minimi dal 1/3/2001

Totale aumenti

1

43.750

1.781.250

37.500

1.818.750 81.250
2

51.188

1.921.188

43.875

1.965.063 95.063
3

60.375

2.073.875

51.750

2.125.625 112.125
4

63.875

2.149.875

54.750

2.204.625 118.625
5

70.000

2.278.000

60.000

2.338.000 130.000
5s

77.438

2.403.938

66.375

2.470.313 143.813
6

85.313

2.577.813

73.125

2.650.938 158.438
7

95.375

2.779.375

81.750

2.861.125 177.125

Confapi

L'accordo prevede:

-un aumento nel biennio di lire 130.000 lire mensili al 5° livello, di cui 70.000 lire dal mese di luglio 2001 e 60.000 lire dal mese di marzo 2002.

-Lire 420.000 lire di UNA TANTUM, di cui 210.000 con il mese di luglio 2001 e 210.000 lire con la retribuzione di novembre 2001.

-Anche per Confapi si è stabilito che il valore di ogni punto da recuperare per il prossimo biennio è di 30.300 lire.

L'aumento nei due contratti è identico, ma mentre il contratto Federmeccanica precisa a che titolo vengono date le 130.000 lire (inflazione programmata, recupero inflazione pregressa e 18.000 lire per il superamento dell'inflazione programmata per i primi sei mesi del 2001), il contratto Confapi concede la stessa cifra senza precisare a che titolo vengono date. Un chiaro rinvio della definizione delle voci al prossimo contratto, tant'è che a fronte di dichiarazioni Fiom tendenti ad accreditare che nella cifra ci fosse anche un riconoscimento della produttività, Confapi ha dichiarato in un comunicato ufficiale che questo non rispondeva a verità. L'altra differenza è sull'UNA TANTUM che è inferiore di 30.000 lire in Confapi ma ne prevede una erogazione anticipata nei tempi della seconda trance.

Tabella retributiva contratto Confapi

Cat.

Incrementi dal 1/7/2001

Nuovi minimi dal 1/7/2001

Incrementi dal 1/3/2002

Nuovi minimi dal 1/3/2001

Totale aumenti

1

44.000

1.781.500

37.000

1.818.500 81.000
2

51.000

1.921.000

44.000

1.965.000 95.000
3

60.000

2.073.500

52.000

2.125.500 112.000
4

64.000

2.150.000

55.000

2.205.000 119.000
5

70.000

2.278.000

60.000

2.338.000 130.000
6

77.000

2.403.500

67.000

2.470.500 144.000
7

85.000

2.577.500

73.000

2.650.500 158.000
8

95.000

2.779.000

82.000

2.861.000 177.000
9

108.000

3.003.500

93.000

3.096.500

201.000

Mentre il contratto Confapi è sato firmato da tutti quello Federmeccanica è stato firmato dalla Fim e dalla Uilm, per questo motivo farò alcune riflessioni riferite in particolare al contratto Federmeccanica.

Per la Fim è un buon accordo. E' stato ottenuto il 97% dell'obiettivo.

Infatti la richiesta era di 135.000 e si è ottenuto 130.000 lire. L'UNA TANTUM è anche superiore ai mesi scoperti da contratto (6 mesi per 70.000 lire).

Nella cifra ottenuta, 130.000 lire, c'è la riaffermazione della linea della Fim sui contratti. Infatti essa copre per intero l'inflazione programmata e quasi per intero il recupero dell'inflazione pregressa ed inserisce, per la prima volta, una cifra di lire 18.000 lire a saldo dell'inflazione dei primi sei mesi del 2001. Quest'ultima è una nostra richiesta dovuta alla seguente considerazione: dall'invio delle richieste contrattuali sono passati più di sei mesi; l'inflazione programmata per il 2001 era dell'1,7% ma nella realtà si era già a conoscenza del dato reale dei primi sei mesi e cioè del 3%. Da qui la richiesta di riconoscere per intero questa differenza; non considerarla avrebbe voluto dire semplicemente prendere questa differenza fra due anni. Cifra certa e in paga base e non un anticipo che verrà trattenuto tra due anni come dice la Fiom.

Nè è corretto dire che si è utilizzata una voce non prevista dalle richieste senza consultare i lavoratori (recupero dell'inflazione reale dei primi sei mesi del 2001) in quanto non vengono toccate voci esistenti e dall'altro, anche nei contratti precedenti sono stati usati meccanismi di scambio per arrivare all'obiettivo. Voglio ricordare, a titolo di esempio, che nel '97 su 265.000 lire richieste ne abbiamo ottenute 200.000, bloccando per un anno l'incidenza della tredicesima sul TFR e allungando la validità del contratto di sei mesi. Oltre ad avere utilizzato voci non previste in piattaforma, l'accordo del '97 dimostra anche che le nostre richieste vanno confrontate con la controparte per trovare poi, anche con le lotte, le mediazioni possibili ed accettabili. Sempre in quel contratto infatti abbiamo ottenuto il 75% della quantità richiesta contro il 97% di oggi e anche considerando la cifra senza le contestate 18.000 lire, si arriva comunque a un risultato dell'83%. Quindi un risultato dignitoso e in un tempo ragionevole senza aspettare i tempi biblici dell'autunno caldo della Fiom.

C'erano tutte le condizioni per fare un accordo unitario, così com'è avvenuto per altri contratti. Il contratto del commercio prevede un aumento di 102.000 lire ed è stato firmato anche dalla CGIL; il contratto degli alimentaristi è stato firmato anche dalla CGIL. Il contratto Federmeccanica no! La Fiom (la CGIL) non ha voluto firmarlo scaricando la responsabilità sulla Fim e sulla Uilm. Ma non è così La Fim ha cercato più volte di trovare strade unitarie per la conclusione del contratto. In particolare la Fim aveva chiesto di fare un referendum sulla proposta che si delineava di utilizzo delle 18.000 lire per chiudere il contratto, questo proprio per fare decidere i lavoratori; la proposta fu rifiutata dalla Fiom che riproponeva le richieste originarie. Ma quelle erano già state votate, che motivo c'era di rivotarle?

Alla Fiom è stato chiesto di non proclamare lo sciopero da sola, perchè si sarebbe resa responsabile della rottura dell'unità di azione dentro il sindacato. C'erano ancora differenze salariali (Federmeccanica era ferma a 115.000 lire) valutati da tutti insufficienti e che avrebbero permesso uno sciopero unitario. La Fiom ha deciso per lo sciopero da sola escludendo, con un comunicato chiaro, la possibilità ad altre organizzazioni di aderire.

Infine la Fim si era resa disponibile, pur di arrivare ad un accordo unitario, a concordare con Fiom e Uilm e presentare alla controparte una proposta unitaria e conclusiva della trattativa, che non prevedesse le 18.000 lire. Anche questa rifiutata dalla Fiom.

Era ovvio che la Fiom non aveva nessuna intenzione di trovare nessun accordo. I suoi tempi sono più lunghi e vanno in autunno. Per non malignare, invito a leggere il discorso di Cofferati al parlamentino dei DS fatto in preparazione delle mozioni congressuali. In esso si evince in modo abbastanza chiaro il suo pensiero su cosa deve fare il partito e sul ruolo che deve avere la CGIL dentro il partito e nel sociale, tant'è che si è parlato anche di una sua candidatura quale segretario dei DS.

Penso che il contratto dei metalmeccanici debba essere valutato per i contenuti e non per valutazioni politiche sull'opportunità di chiudere in questa fase piuttosto che in altro periodo o per favorire questa o quella tesi politica. E per la Fim i contenuti ci sono. Questo non vuol dire essere disattenti rispetto alla realtà sociale o ai programmi del governo. L'attenzione del sindacato ed in particolare per quanto ci riguarda, quella della Cisl, deve essere di merito sui temi delle pensioni, sanità, occupazione e in generale sui temi di interesse del mondo del lavoro. Occorre che il sindacato, nella sua autonomia espliciti obiettivi chiari, discussi con i lavoratori e, se necessario, sostenerli anche con iniziative di lotta. Ma sono due cose diverse. Una è il diritto dei lavoratori metalmeccanici di avere un contratto, l'altra un confronto più generale sui temi del mondo del lavoro su cui la Cisl non si è mai sottratta..

Con la firma del contratto separato è rimasto un po' di amaro in bocca ai nostri iscritti e quadri, non per i contenuti, condivisi, ma proprio per la rottura in se stessa.Il valore dell'unità è un valore fortemente radicato nei nostri iscritti. Nè qualcuno può pensare che divisi siamo più forti, è vero il contrario. L'unità è quindi una cosa necessaria e va ricercata trovando i punti di incontro delle diverse opinioni. La Fim ci ha provato, consapevole appunto dell'importanza almeno dell'unità di azione in questa fase. Purtroppo l'atteggiamento della Fiom che in tutti i passaggi delicati ha teso a dimostrare che il sindacato è solo la Fiom e le cose si fanno solo se loro sono d'accordo e quando sono d'accordo, non ha reso possibile il concretizzarsi di un accordo unitario. Questo non vuol dire abbandonare la strada delle iniziative unitarie all'interno delle fabbriche che vanno ricercate (Cofferati permettendo).

A. Vassallo

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Ordine del giorno approvato dal Direttivo Fim Varese

Il direttivo provinciale della Fim di Varese, riunito in data 12/7/2001 presso l'Aloisianum di Gallarate, approva gli accordi siglati dalla Segreteria Nazionale per il rinnovo del biennio economico poiché coerenti con il fondamentale obiettivo della piattaforma che era la tutela dei salari dall'inflazione.

Risultano pertanto strumentali e non fondate le motivazioni sostenute dalla Fiom che, già il 21 giugno, ben prima della conclusione della trattativa, decideva unilateralmente la proclamazione di uno sciopero, assumendosi la responsabilità di indebolire, dividendolo, il movimento sindacale.

Risultano peraltro incomprensibili le motivazioni per cui la Fiom abbia deciso di non firmare l'accordo con Federmeccanica e di firmarlo invece con Confapi, visto che l'aumento è identico e il miglior andamento di settore non è stato riconosciuto neppure nell'accordo Confapi, come risulta evidente anche dalle recenti dichiarazioni del presidente di Unionmeccanica.

Così come risulta strumentale la richiesta della Fiom di indire un referendum fra i lavoratori.

La Fim è sempre stata d'accordo alle verifiche tramite referendum quando si era in presenza di accordi unitari, e ciò è possibile quindi per l'accordo Confapi e Cooperative. Quando invece ci sono diverse valutazioni tra le organizzazioni sindacali, ogni organizzazione risponde ai propri iscritti, gli unici che permettono ad una organizzazione di esistere.

Appellarsi a regole unitarie, che peraltro non esistono in materia, per sostenere referendum abrogativi, per di più dopo avere rotto l'unità di azione con la proclamazione dello sciopero unilaterale del 21, è un ulteriore conferma della presenza nella Fiom di una concezione della democrazia a senso unico.

Per tale motivo quindi il C.D. di Varese condivide la decisione del consiglio generale nazionale di effettuare assemblee rivolte agli iscritti e a tutti i lavoratori interessati finalizzate all'illustrazione dell'accordo. Dopo le assemblee la Fim chiederà ai propri iscritti di esprimere il proprio parere con un voto con modalità tali da favorire la massima partecipazione allo stesso.

Al fine comunque di coinvolgere maggiormente tutti i lavoratori anche non iscritti al sindacato la Fim-Cisl propone alle proprie strutture regionali e nazionali di indire una raccolta di firme di adesione e consenso al contratto nazionale da concludersi entro il mese di ottobre.

Approvato all'unanimità

Varese 12/7/2001

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Handicap

Risultati questionario Whirlpool

Avevamo scritto, dalle pagine di questo giornalino dell' iniziativa sui portatori di Handicap alla Whirlpool.

Si tratta di un questionario a loro indirizzato con lo scopo di fare emergere le difficoltà che incontrano nell'ambito lavorativo.

Il questionario è stato completato e vogliamo quindi portare a conoscenza degli iscritti di altre fabbriche i dati più salienti emersi dal questionario per socializzare il problema ed alcune proposte.

Voglio prima ricordare che gli aspetti organizzativi di diffusione e ritiro del materiale sono stati curati dalla RSU della Fim di fabbrica, mentre per la stesura del questionario ci si è avvalsi dell'aiuto di Elisabetta Casanova.

Le persone interessate e che hanno risposto alle undici domande sono state in totale sessantatre.

Il numero maggiore dei questionari ritirati è stato nello stabilimento di Cassinetta, anche per il numero superiore di persone occupate rispetto alla sede di Comerio.

In tante risposte c'era delusione e amarezza, non ci ha meravigliato molto; conosciamo sia le aspettative delle persone sia la realtà della fabbrica e le difficoltà che troviamo a concordare con l'azienda soluzioni positive.

La produzione e l'immagine spesso prevalgono sugli altri aspetti.

A tale proposito vogliamo ricordarvi un episodio accaduto di recente in Whirlpool.

Ci riferiamo alla maratonina internazionale a tre ruote intorno al lago svoltasi lo scorso 8 Aprile 2001.

La manifestazione è stata preparata con cura, con volantini, locandine e opuscoli. Si sono mobilitati molti dipendenti Whirlpool, dalla sicurezza ai medici e ai pompieri. Tutte cose giuste e doverose. La cosa che ci ha colpito di più è la pedana di legno provvisoria, messa in mensa centrale per l'accesso alle carrozzine.

Abbiamo detto provvisoria, perché il lunedì successivo non c'era più e non era per fare quella definitiva, semplicemente non c'era più. Eppure era una buona occasione per risistemare questa barriera architettonica. Vi rimandiamo adesso alla lettura delle risposte date al questionario. In esse emergono problemi riferiti al lavoro come pure quelle sulle barriere architettoniche. Rendere pubblico il risultato dei questionari è importante per sensibilizzare tutti su questa problematica ma anche per ricercare e concordare soluzioni con l'azienda.

Innanzitutto alcuni dati di riferimento.

I questionari compilati sono stati 63, di questi il 73% ha un'anzianità di lavoro superiore a 10 anni, il 16% un'anzianità compresa tra i 5 e 10 anni, la rimante parte, 11%,hanno un'anzianità inferiore.

Prevale tra gli intervistati la presenza di operai, 78% equamente divisi tra uomini e donne.

Il 36% degli intervistati ha una invalidità superiore al 60%, per il 34% l'invalidità è compresa tra il 45% e il 60%, la restante parte ha una invalidità inferiore al 45%.

Altro dato interessante riguarda la conoscenza delle leggi in materia e del ruolo del sindacato.

Dai dati viene evidenziata una scarsa conoscenza delle leggi in materia: poco conosciuta il 67%, per niente il 21% e solo il 10% si dichiara molto informato. Per quanto riguarda il sindacato si dividono a metà, il 51% pensa che non possa essere di aiuto contro il 47%.

L'indagine conferma, come era prevedibile, che i problemi più grossi sono riferiti al posto di lavoro. Il 71% dichiara che il proprio lavoro è poco o per niente adeguato alle proprie capacità e che queste difficoltà vengono riferite al capo reparto nel 50% dei casi. Ma il 78% degli intervistati dichiara che i capi reparto sono poco o per niente disponibili ad aiutarli.

Altro argomento spinoso riguarda la movimentazione della persona. Infatti sulla presenza di barriere architettoniche, difficoltà nell'uso dei trasporti e difficoltà a raggiungere il proprio posto di lavoro le difficoltà sono quasi uguali e, considerando solo le risposte date come molto difficoltose, esse variano dal 25% al 30% per ognuna delle tre domande.

Ovviamente dobbiamo considerare che stiamo parlando di persone portatrici di handicap e di conseguenza, anche una persona è significativa perché non messa nelle condizioni di potersi muovere.

A tal fine crediamo che siano molto significativi i suggerimenti pervenuti che sono:

- più scivoli per le carrozzine;

- passerelle per le mense;

- mezzo di trasporto interno all'azienda per tali persone.

Abbiamo infine lasciato uno spazio libero per commenti da parte degli interessati, consapevoli che la realtà dei portatori di handicap è molto complessa, ed anche da questo spazio emergono risposte su cui riflettere.

Su 19 suggerimenti pervenuti il 50% lamenta l'abbandono o il non sufficiente aiuto da parte dei responsabili aziendali, del sindacato e di altri enti esterni.

Emerge il bisogno di essere maggiormente considerati e di potere discutere dei loro problemi con persone competenti e non con figure interposte con il compito spesso di fare da cuscinetto alle loro esigenze.

Un'altra osservazione fatta riguarda la valorizzazione delle propria professionalità, essere considerati ed adibiti in rapporto alle proprie capacità.

Infine c'è un filone di osservazioni che riguardano le barriere architettoniche e in particolare:

- i corridoi devono essere liberi, con pochi angoli retti e ben illuminati;

- inserimento di porte scorrevoli o automatiche;

- aggiunta di tettoie intorno agli edifici per la pioggia.

Come si può notare le difficoltà sono tante ma sono pervenuti anche tanti suggerimenti validi su cui lavorare come sindacato e su cui riflettere da parte dell'azienda, per trovare soluzioni capaci di migliorare le condizioni lavorative e ambientali di questi lavoratori.

SGRO' FRANCO

Rsu Whirlpool

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Orologi del tesseramento

Come ormai è consuetudine riportiamo i dati del tesseramento. Sapere come vanno le adesioni alla nostra organizzazione è importante, sia per capire il consenso che riscuote tra i lavoratori, ma soprattutto per capire quali sono le risorse di cui dispone, e quindi meglio programmare le attività.

Non va mai dimenticato che i servizi che la Fim riesce a garantire (dal giornalino Informazione al sito Web, ai molti momenti formativi), sono legati alla disponibilità di risorse che provengono solo dalle quote tessera.

Per garantire tutto ciò è indispensabile arrivare entro fine anno al traguardo dei 3.900 iscritti.

Nei primi sei mesi, l'andamento del tesseramento è stato complessivamente positivo. Abbiamo raggiunto l'82% dell'obbiettivo che ci siamo posti all'inizio del 2001, che ricordo è di 656 nuovi iscritti alla Fim.

Mancano ancora quattro mesi utili per la chiusura del tesseramento che, secondo le procedure Cisl, avviene con la fine di ottobre.

Un tempo sufficiente, per fare le 118 tessere necessarie a raggiungere quell'obiettivo. Occorre un ultimo sforzo.

Alcune realtà hanno già raggiunto l'obiettivo o quasi.

Queste realtà sono la zona Laghi, Saronno e la Whirlpool.

Particolarmente interessante è il risultato della Whirlpool. La RSU di questa azienda è riuscita a definire un sistema che riesce ad aggregare in maniera consistente anche i lavoratori a tempo determinato. Sarebbe importante che questa esperienza si diffondesse a tutta la provincia, ma anche i nostri dirigenti nazionali dovrebbero considerarla maggiormente nel momento in cui andranno a discutere sulla riforma della normativa dei contratti atipici.

Vi è poi la zona Laghi, su cui come Fim abbiamo investito anche in termini organizzativi con l'impiego di una collaborazione aggiuntiva e Saronno che, nonostante il disagio del cambio di operatore, ha realizzato l'obiettivo.

Segno che c'è stato un impegno complessivo dei quadri della Fim.

Interessante è anche la tendenza del settore AVIO.

Negli ultimi anni anche a causa della pesante ristrutturazione che ha interessato tutto il settore, con pesanti riduzioni del personale, il numero di nuovi iscritti era pari o di poco superiore a quanti avevano abbandonato la fabbrica.

Quest'anno, pur non avendo ancora raggiunto l'obiettivo, si è già realizzato un incremento interessante rispetto agli iscritti dell'anno precedente.

Un po' in ritardo le altre realtà e in particolare la zona di Varese che maggiormente riflette la mancanza di nuove realtà produttive o incrementi occupazionali e si assiste ormai da alcuni anni ad una fuga dell'imprenditoria, anche a causa delle difficoltà dei collegamenti stradali dovuti al traffico eccessivo.

A. Vassallo

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Disposizioni per i lavori usuranti

La Legge Finanziaria per l'anno 2001 ha dato disposizioni in materia di "lavori usuranti" definendo l'applicazione, previa emanazione di apposito decreto, dei benefici per l'accesso alla pensione con riferimento alle mansioni connotate da una più accentuata incidenza usurante, destinatarie del sostegno finanziario dello Stato. E' inoltre previsto il rinvio ad una futura disciplina attuativa, fondata su appositi accordi tra le parti sociali, per la definizione dei più generali regimi dei lavori "particolarmente usuranti" privi di sostegno finanziario dello Stato. In attuazione dei primo punto è stato emanato il Decreto interministeriale 17 aprile 2001 che prevede:

- la limitazione, al momento, dell'area dei potenziali beneficiari, ai lavoratori che sono stati adibiti alle mansioni "maggiormente usuranti" nel periodo compreso tra l'8 ottobre 1993 (data di entrata in vigore dei D.Lgs. N. 374193) e il 31 dicembre 2001 ed a condizione che entro tale ultima data maturino i requisiti per la pensione di anzianità o di vecchiaia, tenuto conto della riduzione di età e anzianità contributiva previsti;

- l'entità dei benefici nei limiti degli stanziamenti a carico dello Stato già effettuati e disponibili (circa 750 miliardi) e, dunque, senza alcun onere per le imprese.

Sul piano operativo il provvedimento in particolare prevede:

- la presentazione da parte dei lavoratori interessati, all'Ente previdenziale di appartenenza, di apposita domanda (con apposito modulo) entro il 16 agosto 2001. Le domande possono essere inoltrate anche in costanza di rapporto di lavoro e devono essere corredate da documentazione atta a comprovare oggettivamente l'espletamento delle mansioni "maggiormente usuranti" (a tale proposito i datori di lavoro, a seguito di richiesta, rilasceranno dichiarazione attestante le mansioni svolte dal lavoratore e, se richiesta, la eventuale prevalenza di quella usurante);

- un ordine di priorità nella definizione delle richieste dei benefici, consistente anzitutto nella maggiore anzianità anagrafica e, in caso di pari età, della maggiore anzianità contributiva. In termini più generali, con riferimento al secondo punto di cui sopra, la disciplina attuativa dei regime generale dei lavori "particolarmente usuranti" (destinata sia alla individuazione della platea dei beneficiari che alla quantificazione e ripartizione degli oneri di finanziamento a carico di imprese e lavoratori), unicamente al regime delle mansioni 'maggiormente usuranti' svolte a partire dall'anno 2002, non potrà che trovare definizione nel quadro di un più complessivo riordino dei sistema pensionistico.

In merito all'applicazione dei decreto, l'INPS ha fornito prime istruzioni, indicando in particolare l'elenco delle mansioni maggiormente usuranti;

- lavori in galleria, cava o miniera: mansioni svolte in sotterraneo con carattere di prevalenza e continuità;

- lavori nelle cave: mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;

- lavori nelle gallerie: mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento con carattere di prevalenza e continuità;

- lavori in cassoni ad aria compressa;

- lavori svolti da palombari;

- lavori ad alte temperature: mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misura di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di 2^ fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti ad operazioni di colata manuale;

- lavorazioni dei vetro cavo: mansioni dei soffiatori nell'industria dei vetro cavo eseguito a mano e a soffio; - lavori espletati in spazi ristretti, con carattere di prevalenza e continuità ed in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte continuativamente all'interno di spazi ristretti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;

- lavori di asportazione dell'amianto: mansioni svolte con carattere di prevalenza e continuità.

Consigliamo tutti i lavoratori che, ritengono di poter avere i requisiti sopra esposti, di rivolgersi ai patronati INAS.

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Torneo Fim 2001: ancora Delta Cobra

Anche quest'anno si è svolto il Torneo di Calcio organizzato da Margherita Associazione Culturale. Quest'anno, come promesso, con una nuova la formula molto più snella.

Avremo modo di parlarne ma, da un primo giudizio, sembrerebbe la formula giusta.

Il torneo che si è appena concluso, ha dato molti motivi di soddisfazione, dovuti sia allo spirito di correttezza che ha caratterizzato tutta la manifestazione che al grande equilibrio tra le contendenti.

Le quattro squadre che sono passate alla fase finale si sono dimostrate tutte molto competitive e la finale è stata giocata fino all'ultimo minuto.

La finale per il terzo e quarto posto tra l'Aermacchi e la Whirlpool è stata vinta da quest'ultima, mentre la finale per il primo e secondo posto tra la Fadis e la Delta è stata vinta per 2 a 1 dalla Delta Elettronica.

La Delta Elettronica su aggiudica così per il terzo anno consecutivo il titolo di "Campione Fim" e conquistando così la possibilità di partecipare nuovamente alle finali Regionali Uisp che si terranno nella primavera del 2002.

Chissà se sarà la volta buona considerando che, la Delta Elettronica nelle Finali Regionali appena tenutesi, si è classificata seconda con una sola rete di differenza.

CLASSIFICA FINALE

1^ Classificata : Delta Elettronica

2^ Classificata : Fadis

3^ Classificata : Whirlpool

4^ Classificata : Aermacchi

Premio speciale miglior giocatore: Riganti Stefano della Fadis

Premio speciale miglior portiere : Paolin Gabriele della Whirlpool

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Pensione di vecchiaia 2001

I nuovi requisiti

Quest'anno infatti è giunta al traguardo, dopo un lungo e faticoso cammino, la riforma "Amato" iniziata nel '92 che, oltre all'età pensionabile, ha anche aumentato l'anzianità minima contributiva, sia pure in modo graduale: dai 15 anni previsti nel '93 si è via via arrivati ai 20 minimi, proprio a partire da quest'anno. Lo scorso anno invece si era già concluso il graduale aumento dell'età minima.

Dal 1° gennaio 2001 quindi per poter ottenere la pensione di vecchiaia è necessario avere maturato almeno 20 anni di contributi ed aver compiuto 60 anni se donne e 65 se uomini.

Questo però non vale per tutti.

Come ogni altra riforma che si rispetti, infatti, anche quella Amato ha le sue brave eccezioni. Vediamole.

Bastano ancora 15 anni di contributi a chi, entro il 31 dicembre 1992, aveva già maturato il vecchio requisito contributivo, oppure, aveva ottenuto l'autorizzazione ai versamenti volontari o aveva svolto alla stessa data lavori precari, come dipendente, per almeno 10 anni.

L'elevazione dei limiti di età non si applica agli invalidi con grado di infermità pari ad almeno l' 80% e ai non vedenti.

Rientrano in quest'ultima categoria coloro che sono colpiti da cecità assoluta o con un residuo visivo non superiore a 1/10 per entrambe gli occhi (i cosiddetti decimisti ).

Per ottenere la pensione di vecchiaia, oltre ad un minimo di contributi e di età, è richiesta anche un'altra condizione: bisogna lasciare il posto di lavoro.

Ma, da quando si può riscuotere la pensione di vecchiaia?

Per quanto riguarda la decorrenza, la pensione di vecchiaia non rientra nel sistema delle finestre, come previsto per la pensione di anzianità.

La si può ottenere dal mese successivo al compimento dell'età pensionabile oppure, se a quella data non sono stati raggiunti i requisiti di anzianità contributiva, dal primo mese successivo a quello in cui vengono maturati.

Su richiesta dell'interessato inoltre la pensione di vecchiaia può decorrere anche dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.

In tal caso, però, l'interessato deve indicarlo esplicitamente sul modulo di domanda nel momento in cui la presenta.

Solo nel caso in cui l'interessato si sia avvalso della facoltà di proroga, chiedendo di rimanere in servizio e ritardando quindi il pensionamento, non deve essere fatta alcuna esplicita richiesta.

Per chi si trova in questa condizione la pensione decorre sempre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. 

G.B.

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Assegni dei Comuni

Assegno per il nucleo familiare e assegno di maternità concessi dai Comuni.

Rivalutazione per l'anno 2001 della misura degli assegni e dei requisiti economici.

Nuovi importi delle prestazioni sociali ed i limiti di reddito validi per l'anno 2001.

Aumentano gli importi

L'incremento dell'indice dei prezzi al consumo da applicare nel 2001, e stimato dall'ISTAT nella percentuale del 2,6 , ha riflessi anche sulle prestazioni sociali erogate dall'INPS per conto dei Comuni.

Questi i nuovi importi delle prestazioni e i limiti di reddito validi per il 2001.

Assegno per il nucleo familiare

L'assegno mensile per il nucleo famigliare per il 2001 è pari, nella misura intera, a 208.483 lire. Per le domande presentate nel corso dell'anno il valore dell'indicatore della situazione economica (ISE, il cosiddetto redditometro) cioè il limite di reddito da non superare per aver diritto al beneficio è pari, per il nucleo familiare di cinque componenti di almeno tre figli minori, a 37.526.976 lire.

Assegno di maternità

L' importo mensile dell'assegno di maternità nella misura intera - aumenta da 300.000 a 500.000 lire mensili, per ogni figlio nato dal 1° gennaio 2001 o per ogni minore adottato o in affidamento preadottivo dal 1° gennaio 2001.

L'assegno è pagato per un massimo di cinque mesi, per un totale di 2,5 milioni.

In questo caso l'incremento ISTAT non ha effetti sulla rivalutazione dell'importo dell'assegno, in quanto già assorbito dall'aumento di 200.000 mensili.

Incide invece sul valore dell' ISE: per un nucleo famigliare composto da tre persone, il limite di reddito da non superare nel 2001 è di 52.120.800 lire.

G.B.

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