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Il numero di novembre '00

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Gli articoli
Contratto: alla ricerca di un accordo
Cinquantenario Cisl: manifestazione conclusiva
Fim Cisl: rinnovata la sede provinciale
Metalmeccanici: il contratto della rinascita
Il "pupo" ammalato e i diritti di mamma e papà
Nuovi corsi per delegati
Computer rigenerati per voi
Bandera: quando la Rsu vuole fare da sola ...
Mazzoni: dalla presenza al fatturato nel nuovo Pdr
Bticino: firmato l'accordo aziendale
Embraco: è cassa integrazione
Embraco: una brutta storia
626 in zona Laghi: stimolare una cultura della sicurezza
Artigiani: indennità di vacanza contrattuale
Europa: manifestazione a Nizza per la Carta dei diritti
Orologi del tesseramento: obiettivo raggiunto
In una bottega ... il mondo,  il mondo ... in un cesto

 

Contratto

Ancora alla ricerca di un accordo

Due riunioni delle Segreterie nazionali di Fim Fiom Uilm non sono bastate a definire la piattaforma unitaria per il rinnovo del CCNL. Nuovo appuntamento per il 5 dicembre. La Fim fa appello alla responsabilità di tutti per evitare una spaccatura che avrebbe gravi conseguenze per tutta la categoria

Ci siamo lasciati nel numero scorso di "Informazione Fim" in attesa della Fiom, che avrebbe dovuto convocare la propria assemblea dei quadri, per deliberare la posizione ufficiale in merito alla piattaforma (per la cronaca, Fim e Uilm lo hanno fatto nel mese di settembre). La riunione si è tenuta il 16 e 17 novembre ed ha ribadito le posizioni del Segretario Generale (aumento dei salari del 5,5%), con un mandato però a trovare comunque una soluzione unitaria. Sono seguite due riunioni delle Segreterie nazionali di Fim Fiom Uilm , il 21 ed il 29 novembre, che non sono state sufficienti ad appianare tutti i motivi di contrasto tra le diverse posizioni. E' tuttavia percepita da tutte e tre le confederazioni la delicatezza della situazione e quindi l'importanza di trovare una soluzione unitaria. E'anche chiaro a tutti che i tempi compatibili per una conclusione positiva del confronto sono ormai decisamente stretti. La Fim ha convocato il proprio Consiglio nazionale per il 13 dicembre e questa è ormai una "data limite".

Non stiamo a richiamare le posizioni delle singole organizzazioni, che "Informazione Fim" ha già illustrato nello scorso numero, a cui rimandiamo. A quanto ci risulta, ultimamente è la Uilm a mantenere una certa rigiditàsulle proprie posizioni (aumento del 4,2%, più un 1% a favore di chi non fa la contrattazione aziendale), pro- babilmente più per un problema di visibilità tra i lavoratori, che non per convinzione. La proposta di una integrazione salariale per chi non fa la contrattazione aziendale è infatti la richiesta di introdurre nel contratto una clausola già presente nei rinnovi stipulati fino al 1990. Questa clausola fu superata nel 1994, quando si applicarono le regole dell'accordo interconfederale del 1993, che rendevano esigibile la contrattazione aziendale in tutte le aziende, cosa che prima non valeva. Grazie a questa conquista negoziale (l'esigibilità della contrattazione aziendale), nella nostra categoria è aumentato considerevolmente il numero delle aziende, soprattutto piccole, che hanno iniziato a trattare salario in fabbrica. Ci si chiede pertanto che senso avrebbe chiedere la reintroduzione di una vecchia norma, che ovviamente non potrebbe essere accettata dalla controparte gratis. E lo scambio, dopo quello che si è detto, è fin troppo evidente.

E' vero che ancora oggi una parte della nostra categoria nei fatti non è in grado di esigere la contrattazione aziendale. E' anche giusto che si pensi a trovare una soluzione per questi lavoratori. La strada su cui cercarla è però una sola, l'introduzione della contrattazione territoriale, come da anni Cisl e Fim stanno sostenendo. Cercare scorciatoie in questo caso sarebbe come cedere la "primogenitura" in cambio del classico "piatto di lenticchie".

Sergio Moia

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Cinquantenario della Cisl provinciale

Manifestazione conclusiva con il Segretario Generale della Cisl Savino Pezzotta

L'iniziativa si terrà a Varese, presso le Ville Ponti il 20 dicembre 2000 alle ore 9.30. Durante la manifestazione saranno ascoltate testimonianze di dirigenti storici della Cisl di Varese e saranno consegnate le medaglie dell'anniversario a militanti che hanno contribuito alla storia sindacale varesina della Cisl in questi 50 anni.

La giornata continuerà nel pomeriggio presso il Ristorante Raggio d'Oro, all'interno del complesso del cinema Vela, con una festa per tutti i delegati che vorranno intervenire.

La Fim provinciale di Varese, oltre a convocare il proprio direttivo in occasione di questa manifestazione, invita tutti i propri delegati chiedendo, nel caso decidessero di partecipare, un cenno di conferma presso la sede di Varese (tel. 0332 283285)

Segreteria Fim provinciale

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Fim Cisl

Rinnovata la sede provinciale

Il 18 dicembre alle ore 12.00 sarà inaugurata la nuova sistemazione della sede della Fim provinciale. I locali che ospitano il sindacato dei metalmeccanici dentro la palazzina della Cisl di Varese sono stati completamente ristrutturati ed è stato rinnovato l'arredo. L'intervento si è reso possibile dentro il progetto di rinnovamento più generale della sede Cisl, per dare una sistemazione più decorosa e funzionale a tutto l'edificio.

Con questo la Fim ha potuto rispondere ad una richiesta pervenuta dai suoi delegati, nell'ambito di una ricerca sullo stato e sulla percezione dell'organizzazione territoriale, dalla quale era appunto emerso il problema della sede centrale, sia in termini di funzionalità, che di immagine.

Tutti i delegati della Fim che non potranno intervenire all'inugurazione, sono comunque invitati a visitare i nuovi uffici in occasione del direttivo del 20 dicembre che si terrà a Varese, presso le Ville Ponti.

La Segreteria della Fim coglie l'occasione per ringraziare i collettivi Fim di Aermacchi, Bticino e Whirlpool che hanno offerto "braccia esperte" per aiutare nella sistemazione degli uffici.

Segreteria provinciale Fim Cisl Varese

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Metalmeccanici: il contratto della rinascita

Di fronte alle difficoltà di oggi a trovare un accordo interno al sindacato sulla piattaforma per il rinnovo del Contratto del Duemila, la mente corre ad altri tempi, i tempi "eroici" della nostra categoria e del movimento sindacale italiano, gli anni '69 e '70. Anche allora fu un Contratto, che seguì un lungo periodo di divisioni interne. Ne riproponiamo la testimonianza di chi ne fu protagonista alla Whirlpool (allora Ignis). Abbiamo iniziato a "rispolverare" la nostra storia, attraverso le manifestazioni del cinquantenario della Cisl, attraverso il nostro sito web, attraverso la formazione. E' giusto che anche "Informazione Fim" ci dedichi una sua pagina.  

S.M.

                                                                  * * * *

" In ogni fabbrica operai, impiegati, tecnici partecipano agli scioperi in modo crescente.

Cosa vogliono i lavoratori?

Vogliono:

  • Un consistente aumento delle retribuzioni: £75 orari uguale per tutti
  • La riduzione effettiva dell'orario di lavoro e 40 ore pagate 48
  • Parità normativa tra operai e impiegati per malattia e infortuni: aumento di 3 giorni di ferie
  • Diritti sindacali in fabbrica (diritto di riunione in azienda, discussione dei provvedimenti disciplinari, contrattazione dei ritmi di lavoro e delle qualifiche

(…) I padroni cederanno e dovranno firmare il contratto con tutte le richieste presentate. Avanti nella lotta, partecipate compatti agli scioperi.

Fim, Fiom, Uilm

                                                            * * * *

Stiamo ancora parlando del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici, ma quello del 1969!

Dopo un lungo e difficile periodo, finalmente nell'autunno del 1969 i sindacati metalmeccanici sono protagonisti di una stagione memorabile di lotte e di conquiste.

Basterebbe andare a rivedere le richieste (e i risultati) che erano alla base della piattaforma rivendicativa per comprendere il carattere dirompente di quella stagione.

Si parlava di 40 ore settimanali, obiettivo mitico per chiunque si occupasse di lavoro: una riduzione dell'orario di lavoro non legato semplicemente a ridurre la presenza in fabbrica, ma anche a riappropriarsi della qualità della vita.

E forse a rispondere alla disoccupazione ancora molto alta nella realtà italiana.

Inoltre, per il sindacato era indispensabile entrare in fabbrica e poter contrattare le condizioni di lavoro, l'organizzazione e il salario.

E' l'inizio della stagione della contrattazione articolata, dei consigli di fabbrica, dei diritto di riunione e di assemblea in azienda.

Cosa rimane di tutto questo?

C'è nei giovani entrati nelle grandi aziende italiane la coscienza di quanto importante è stata quella stagione per il sindacato e per i lavoratori?

Ripercorrere brevemente quella stagione può essere oggi (per qualcuno) un tentativo per sfuggire ai problemi e alla realtà che oggi abbiamo: ma dobbiamo farlo per non dimenticare quanto è difficile conquistare e mantenere risultati significativi nei luoghi di lavoro.

Le lotte sindacali del 1969 sono state per i quasi 10.000 dipendenti della Ire-Ignis degli stabilimenti di Varese un momento fondamentale per rompere definitivamente l'egemonia del sindacato aziendale (Salie) e riportare prepotentemente il sindacato confederale (Fim/Fiom/Uilm) in fabbrica.

Questa scelta si completerà nella primavera del 1970 con le elezioni della Commissione Interna e tra l'autunno del 1970 e la primavera del 1971 con l'elezione dei delegati di linea, in concreto il primo embrione del Consiglio di Fabbrica.

Il contratto nazionale del 1969 ha come conseguenza una lunga e memorabile stagione di contrattazione articolata dentro l'azienda che si potrae fino alla fine degli anni '70: si aveva finalmente il potere di contrattare tutto e questo potere è stato esercitato con decine di vertenze di reparto condotte dai delegati e dai lavoratori in prima persona.

Non solo premio di produzione, ma soprattutto confronto sulla organizzazione aziendale e critica concreta alla divisione teyloristica del lavoro e alla gerarchia aziendale. E poi ancora ambiente e qualifiche, fino alle parole d'ordine che la salute non si paga e diritto al passaggio automatico di categoria.

Chi erano i protagonisti di quel periodo: le centinaia di giovani entrati in fabbrica tra il 1968 e il 1972, che hanno radicalmente cambiato la mentalità nel / del sindacato fino a divenirne il corpo strategico dell'organizzazione interna.

Il confronto con l'azienda era spesso scontro su temi di fondo determinanti e le lotte potevano durare per settimane intere: si scopre non solo la contrattazione articolata ma anche che l'organizzazione del lavoro capitalistica è molto debole e quindi le lotte di reparto costringono sempre l'azienda a "messe in libertà dei reparti a monte e a valle".

Fare attività sindacale è un momento che somma la partecipazione diretta (e quindi si è in qualche maniera protagonisti), la solidarietà e, in fondo, è un momento di liberazione collettiva, che apre gli animi dopo lunghi periodi di silenzio.

Questo soprattutto è ciò che ci è rimasto del 1969 e delle grandi stagioni di lotte sindacali. Del resto da allora sono passati 30 anni e le fabbriche (la fabbrica) è completamente cambiata, non solo nel nome e nella proprietà ma anche nella composizione di chi vi lavora dentro. E i quasi 500 accordi sindacali interni prodotti in questi 30 anni forse non hanno anche determinato le scelte dell'azienda? A 30 anni di distanza forse sono in pochi ad aver vissuto gli scioperi articolati, i comizi sui piazzali, i cortei interni, i picchetti alle portinerie, ma i diritti fondamentali che regolano l'attività nei luoghi di lavoro sono rimasti e di questo ne possono usufruire tutti quelli entrati in azienda negli anni `80 e `90.

Hanno una scolarità decisamente superiore agli anni `70 e forse hanno un diverso approccio al lavoro e al sindacato, ma di questo parleremo un'altra volta. Magari facendo parlare direttamente loro.

Rinaldo Franzetti

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Il "pupo" ammalato

I diritti di mamma e papà

Le malattie del bambino consentono ai genitori di assentarsi dal lavoro con permessi non retribuiti.

Se i genitori sono entrambi lavoratori dipendenti, ognuno di essi può assentarsi dal lavoro, ovviamente in modo alternativo all'altro.

Per le malattie che si verificano durante i primi tre anni di vita del piccolo non ci sono limiti di tempo: l'assenza può durare per tutta la malattia del figlio. Per le malattie tra i tre e gli otto anni di età, ciascun genitore si può assentare, sempre in alternativa all'altro, per un massimo di cinque giorni l'anno.

Per giustificare l'assenza è sufficiente documentare la malattia del bambino con un certificato rilasciato da un medico specialista del Servizio sanitario nazionale o, comunque, con esso convenzionato.

Il ricovero ospedaliero del bimbo interrompe il decorso del periodo di ferie fruite in quel momento dal genitore che richiede il permesso.

Età del bambino Durata massima dell'assenza Retribuzione
Fino a 3 anni Per tutta la malattia No
Oltre 3 fino a 8 anni Per 5 giorni l'anno No

Dal notiziario INPS

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Nuovi corsi per delegati

Informatica di base, Rete Cisl, Europa

Informatica di base.

La Fim di Varese ha in programma per la fine del mese di gennaio 2001 il terzo corso di informatica di base per delegati sindacali. Il corso è costituito da due moduli di 8 ore l'uno, che si terranno a distanza di 15 giorni uno dall'altro, ed ha l'obiettivo di consentire ai partecipanti l'apprendimento della capacità di elaborare testi al computer e di accedere, tramite internet, alla rete informatica della Cisl. Il corso si rivolge a delegati sia principianti, sia completamente digiuni di informatica e di computer, ma con la voglia di imparare.

Il corso si terrà presso l'aula informatica dell'Aloisianum di Gallarate, è aperto a non più di 16 partecipanti e quindi sarà limitato ai primi 16 che daranno la loro iscrizione.

Le iscrizioni sono raccolte dagli operatori della Fim e dai coordinatori Fim delle grandi fabbriche.

Rete Cisl.

Ormai da qualche anno l'informazione sindacale della Cisl e della Fim viaggia soprattutto tramite rete telematica. La Fim di Varese da due anni ha, all'interno di questo sistema, un proprio circuito, che ormai raggiunge tutte le sedi di zona più 28 collettivi aziendali. Da verifiche pe-riodiche risulta però che la rete, o intranet, è sottoutilizzata rispetto alle sue numerose potenzialità. Da questa valutazione si è tratto lo spunto per proporre a tutti i delegati che dispongono dell'accesso all'intranet Cisl un breve corso della durata di 4 ore per illustrare le principali procedure di utilizzo della rete. Il primo corso si è tenuto la scorsa estate, il secondo viene proposto per la fine di gennaio.

Come nel caso precedente, il corso si terrà presso l'aula informatica dell'Aloisianum di Gallarate, è aperto a non più di 16 partecipanti e quindi sarà limitato ai primi 16 che daranno la loro iscrizione.

Le iscrizioni possono essere comunicate via posta elettronica a Sergio Moia, all'indirizzo fimva.moia@cisl.it (fimva moia per chi scrive all'interno di First Class)

CORSO DI FORMAZIONE"EUROPA"

Il corso sull'Europa, presentato nello scorso numero del giornalino, si terrà il 14 e 15 dicembre, se possibile presso il Centro Ricerche di Ispra, che in questo caso sarà possibile visitare. In caso contrario il corso si terrà come solito all'Aloisianum di Gallarate.

Invitiamo tutti gli interessati a comunicare subito il proprio nominativo all'operatore

Lo staff della formazione FIM di Varese

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Computer rigenerati per voi

Poiché spesso la difficoltà di un delegato ad inserirsi nella rete informatica della Cisl è quella di non poter disporre di un computer collegato ad internet in fabbrica e di non potersene permettere l'acquisto di uno nuovo a casa, la Fim, con la collaborazione di una piccola azienda del settore, ha costruito una proposta per i delegati che sentono l'esigenza di entrare in questo mondo.

La proposta consiste nel fornire un computer usato/rigenerato/garantito, con processore Pentium 166 o equivalente, già predisposto per collegamento internet e First Class (quest'ultimo è il programma della rete Cisl) al prezzo di Lit. 500.000 comprensive della consegna ed installazione a domicilio.

Le richieste possono essere indirizzate agli operatori o coordinatori della Fim

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Bandera

"Quando la RSU vuol fare da sola ..."

La vicenda del premio di risultato in BANDERA è durata circa un anno, inframmezzata dal rinnovo della R.S.U. resosi obbligatorio dalle dimissioni di un delegato, in quanto la R.S.U. rimasta rappresentava meno della metà di quella eletta originariamente. Nella nuova rappresentanza la FIM è riuscita purtroppo ad eleggere un solo delegato su 6, decisamente meno della rappresentatività effettiva. Superate anche difficoltà legate alla struttura direzionale aziendale si è finalmente giunti alla sottoscrizione di un accordo.

Il testo dell'accordo presenta luci ed ombre su cui è opportuno riflettere.

Innanzitutto vi è una revisione del premio "fisso" legato alla presenza. Nell'accordo precedente era solo incrementabile attraverso lo straordinario, oggi è anche diminuibile, proporzionalmente dalle assenze per malattia.

Si passa dalle 850.000 lire annue al 5° livello percepite nel 1999, alle 510.000 di oggi, legate allo zoccolo di 1700 ore lavorate nell'anno.

In secondo luogo vengono incrementati i valori variabili, legati ai tempi di consegna, all'aumento del valore aggiunto e alla riduzione dei costi della non qualità. La parte variabile del premio passa da un valore massimo di 1.050.000 lire del vecchio accordo al 1.700.000. Sono quindi state aggiunte 310.000 lire alle 340.000 spostate dal fisso: certamente è un po' poco considerando al situazione aziendale che, stando alle dichiarazioni della dirigenza, non è particolarmente brillante, ma neanche in sofferenza.

Se poi ci confrontiamo con quanto ha erogato il premio variabile negli anni 1996/1998, e cioè rispettivamente 189.000 lire, 512.000 lire, 231.000 lire, alla BANDERA spetta la palma dell'azienda più "scozzese" del territorio di Busto.

E' quindi difficilmente comprensibile il pressing operato dalla direzione aziendale sulla R.S.U. per il contenimento del premio.

Lo hanno ben capito i lavoratori che, nonostante la firma dell'intera R.S.U. sull'ipotesi di accordo, si sono espressi in modo contrario oltre il 40% dei presenti all'assemblea di approvazione. Questo deve suonare come un forte campanello di allarme, in quanto il consenso dei lavoratori deve essere ricostruito dalla R.S.U., partendo innanzitutto dalla richiesta di trasparenza delle scelte aziendali.

L'utilizzo delle assemblee deve tornare ad essere strumento di informazione sindacale dopo gli incontri con l'azienda, che dovranno trattare le modifiche dell'assetto produttivo e degli stabilimenti, l'andamento dell'equilibrio economico e le verifiche previste del premio di risultato.

Verifiche che non dovranno essere solo delle comunicazioni su quanto sarà il premio, ma l'occasione per capire quale strada prenderà l'azienda. La FIM-CISL darà in questo senso il suo contributo.

Mario Ballante

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Mazzoni

Nuovo PdR: dalla presenza al fatturato

E' stato raggiunto l'accordo del premio di risultato della MAZZONI di Busto Arsizio, centrando i due obiettivi che la R.S.U. e FIM FIOM-UILM si erano prefissi: il superamento del premio legato alla presenza e un incremento sostanzioso della sua entità.

Il premio sottoscritto non ha quindi nessun legame con la presenza, ma è misurato sul fatturato rapportato al punto di pareggio aziendale e può essere incrementato ulteriormente da un rapporto positivo tra valore e costo della produzione.

Lo zoccolo di partenza di lire 1.692.000 all'anno è raggiungibile al superamento del 15% del punto di pareggio e l'importo è praticamente uguale alla cifra media erogata effettivamente negli anni precedenti.

Da questo punto parte l'incremento del premio, proporzionale alla crescita del fatturato.

Per quest'anno, particolarmente favorevole, è previsto un importo intorno ai 2.900.000/3.100.000 in ragione del rapporto a consuntivo tra valore e costo della produzione.

E' particolarmente interessante valutare il coinvolgimento dei lavoratori nella serie di assemblee effettuate.

Infatti il dibattito è stato particolarmente vivace unendo la tradizionale determinazione e caparbietà degli operai allo spirito, in questo caso costruttivamente critico, delle/degli impiegate/i insolitamente presenti ed attivi.

Dopo qualche passaggio difficile, nell'assemblea finale l'accordo è stato approvato, sfiorando il 100% dei consensi.

La Fim auspica che il riconoscimento del lavoro fatto venga valutato concretamente anche incrementando le adesioni sindacali, o quanto meno aderendo attivamente alla sottoscrizione della quota di servizio di lire 50.000, istituita per i lavoratori non iscritti. La quota servizio era stata tra l'altro approvata dai lavoratori in assemblea, con l'80% dei voti favorevoli.

Mario Ballante

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Ultimora

Bticino: firmato l'accordo aziendale

Martedì 28 novembre è stato sottoscritta l'ipotesi d'accordo per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, sulla base del mandato a concludere conferito dagli iscritti a Fim e Fiom, le due organizzazioni sindacali presenti nel gruppo, nelle assemblee tenute la settimana precedente. Punti qualificanti dell'accordo sono il rinnovo del Pdr, con un aumento nei prossimi quattro anni di 1.450.000 lire (per un totale cumulato, comprensivo del premio precedente di 3.450.000), la rivalutazione delle fasce di professionalità al 5° livello operaio (fino ad un massimo di 420.000 lire mensili), la certificazione della formazione e il diritto di accesso delle Rsu al sistema informatico aziendale.

Nel prossimo numero "Informazione Fim" tornerà in modo più approfondito su questo accordo, nonché sull'acordo di costituzione del Cae aziendale che, sempre in questi giorni, è stato stipulato per il gruppo Legrand, a cui appartiene la Bticino.

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E' Cassa integrazione!

Con una lettera del 27 ottobre 2000 indirizzata a Fim, Fiom e Uilm la Direzione di Embraco Europe, con sede a Torino, ha comunicato il ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria per una parte dei lavoratori degli stabilimenti di Riva di Chieri e di Cassinetta per un periodo di 3 o 4 settimane a zero ore.

A Cassinetta sono interessati 20 dei 180 dipendenti. Le preoccupazioni del sindacato sono però indirizzate sul futuro e su questo è stato chiesto un incontro, che si terrà il 5 dicembre prossimo presso l'associazione degli industriali di Torino.

Embraco, di proprietà della multinazionale americana Whirlpool , è il più grande produttore mondiale di compressori per elettrodomestici.

R. Franzetti

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Embraco di Cassinetta

Una brutta storia!

La Gioia Maria è una dipendente (da oltre 30 anni) dello stabilimento Embraco di Cassinetta.

"Venerdi 10 novembre, alle ore 13,30 mi chiamano in ufficio e il Direttore mi comunica che lo stabilimento deve ridurre il personale e quindi era costretto a mettermi in cassa integrazione.

Ma come – ribatto – la mia situazione familiare la conoscete bene (infatti sono monoreddito con due persone a carico) e ci sono in azienda altre situazioni, due o tre che lavorano, e potrebbero avere meno problemi.

Pochi giorni prima c'era stata una assemblea e il rappresentante sindacale aveva comunicato il ricorso alla cassa integrazione anche per Cassinetta, ma aveva anche detto che nel scegliere le persone, l'azienda avrebbe tenuto conto della loro situazione familiare.

Quella comunicazione era stata un pugno nello stomaco, ma il peggio doveva ancora arrivare.

Esco dall'ufficio e cerco il rappresentante sindacale,  e gli comunico che mi avevano messa in cassa integrazione e per me era una situazione economica impossibile da sostenere. Gli chiedo di intervenire, visto che pochi giorni prima lui stesso aveva detto che i monoreddito erano esclusi dalla Cassa integrazione.

"Hai dato la disdetta alla tessera sindacale, adesso arrangiati", questa è stata la sua risposta e con un brutto gesto mi allontana.

Mi sono sentita sola ed umiliata e dalla rabbia mi sono messa a piangere. Poi ho chiesto un permesso e sono andata a casa. Sapevo che era una cosa brutta nei miei confronti, perché tutti sapevano la mia situazione, compresa l'azienda e il rappresentante sindacale. Nonostante la cassa integrazione si continua a fare lavoro straordinario.

Mi rivolgo alla Fim Cisl, che pur non avendo rappresentanti nella Rsu, interviene presso l'azienda, chiedendo la revoca della cassa integrazione e il reinserimento al mio posto di lavoro.

La Direzione Embraco trova una soluzione: lunedì 13 novembre mi avvisano e dal 20 sono rientrata a lavorare.

Una situazione per me drammatica che ha trovato una soluzione positiva, e al rientro ho avuto la solidarietà da parte dei miei compagni di lavoro, ma nemmeno una scusa da parte del rappresentante sindacale.

E questa è la cosa che mi ha lasciato più amaro in bocca"

Intervista raccolta da R. Franzetti

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Direttivo Fim 626 zona Laghi

Stimolare una cultura della sicurezza tra i lavoratori

Nella giornata di Venerdì 20/10/2000, presso la sala sindacale della Whirlpool, il direttivo 626 della zona Laghi, per il 2° anno consecutivo, ha riunito i R.L.S. Fim di zona.

Questa giornata si è resa necessaria per avere un riscontro da parte dei R.L.S. dell'attività svolta durante l'anno e per programmare le assemblee su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

La riunione ha sofferto di due limiti, legati ad una partecipazione solo del 50% degli invitati ed alla giovane esperienza della maggior parte degli intervenuti, che non sempre hanno potuto documentare quanto fatto nelle aziende in merito all'ambiente ed alla sicurezza.

In ogni modo la giornata è stata positiva e si è deciso di programmare, da qui a gennaio, le assemblee nei luoghi di lavoro, dove c'è la presenza dei R.L.S. Fim.

In particolare saranno organizzate assemblee alla Ghiringhelli, alla Metal Meccanica, alla O&S Costruzioni Meccaniche, alla Modecor.

Ciò è importante considerando che, nonostante la Tv ed i giornali quasi ogni giorno riportino dati su infortuni o morti sul lavoro, come fossero un bollettino di guerra, nella riunione è emerso che da parte dei lavoratori non esiste ancora una cultura riguardante la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. La riunione è stata un'occasione per consegnare del materiale che può aiutare i R.L.S. a svolgere il proprio lavoro, il documento di FIM FIOM UILM sui temi della prevenzione ed un questionario da far compilare ai lavoratori, elaborato dal direttivo 626 della zona Laghi.

Il direttivo 626 della zona Laghi infine coglie l'opportunità di questa presenza sulle colonne di "Informazione Fim" per fare un appello ai R.L.S. che non hanno potuto essere presenti ed anche ai delegati della zona in cui non ci sono R.L.S. perchè prendano contatto con noi al più presto, per estendere l'intervento tramite le assemblee anche in altri luoghi di lavoro.

Rolando Ricci, Membro direttivo 626

Per contatti:

Rolando Ricci: tel. 0332.961339 cell.0338.3427109

Angelo Trapella: tel.0332.978384 cell.0333.3565009

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Indennità di vacanza contrattuale

Indennità di vacanza contrattuale del contratto nazionale metalmeccanici artigiani per il periodo 1° ottobre - 31 dicembre 2000.

30% dell'inflazione programmata prevista per l'anno nella misura del 2,3% (0,69%). dal 1° gennaio prossimo se non sarà ancora rinnovato il contratto, L'Ivc passerà al 50% (del 4% di inflazione programmata per il biennio 2000-2001 2,3+1,7).

Livello Paga Base Contingenza Totale Ivc mensile
 
1.404.967 1.018.015 2.422.982 16.719
1.241.954 1.011.464 2.253.418 15.549
2°bis 1.113.775 1.005.489 2.119.264 14.623
1.032.100 1.001.632 2.033.732 14.033
926.239 996.079 1.922.318 13.264
860.700 993.123 1.853.823 12.791
780.443 989.847 1.770.290 12.215
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Nizza 6 dicembre 2000

Manifestazione per la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea

Un pullman organizzato dalla Cisl di Varese

A dicembre i capi di stato e di governo si riuniranno in vertice a Nizza per adottare la Carta europea dei diritti fondamentali, redatta da un'apposita Convenzione, alla quale hanno partecipato le istituzioni europee e i rappresentanti dei parlament i nazionali.

Perché una carta dei diritti fondamentali?

L'Europa non è solo moneta e finanza. Può e deve essere anche:

- coesione sociale ed economica, solidarietà, democrazia, diritti di cittadinanza;

- affermazione dei diritti umani della persona;

- valorizzazione e convivenza civile di tutte le identità, respingendo nel contempo egoismi locali, xenofobia e razzismo;

- occupazione e libertà sindacali.

Per questo vi è la necessità che l'Unione Europea arrivi ad avere una vera e propria "costituzione", che contenga garanzie, obblighi e diritti per i cittadini, vincolante a livello comunitario per gli stati membri attuali e per quelli che vi entreranno a far parte.

Un'Europa più forte e unita sulla scena mondiale

Perché l'Europa sia più forte e legittimata sulla scena internazionale, occorre abbia le carte in regola.

Credere che la competizione si giochi solo sull'abbassamento dei diritti sociali è una visione miope: nella competizione mondiale vincerà chi riuscirà a far prevalere un modello sociale forte, non chi otterrà questa o quella clausola più vantaggiosa. Ma per affermare un modello civile e sociale sulla scena mondiale bisogna averne uno, non tanti e in contraddizione tra loro.

Anche per questo è importante la Carta dei diritti fondamentali.

Le posizioni del sindacato europeo

La CES (Confederazione Europea dei Sindacati) si è battuta sin dall'inizio per una Carta dei diritti che raccogliesse in un unico testo diritti sindacali e del lavoro con quelli civili e politici, di dignità umana della persona, e che fosse inserita nel trattato (*)per avere pieno valore politico e giuridico.

Ha presentato una piattaforma unitamente alle Organizzazioni non Governative, e si è adoperata per migliorare il contenuto della Carta i cui capitoli riguardano diritti relativi alla dignità, alla libertà, all'uguaglianza, alla solidarietà, alla cittadinanza, alla giustizia dei cittadini e dei

lavoratori nei paesi dell'Unione Europea.

In sintesi, pur con una serie di perplessità la CES ha valutato il testo in approvazione a Nizza un primo passo politico positivo: per la prima volta si realizza una convergenza in un unico documento di un insieme di diritti, compresi quelli sindacali.

Rispetto alla natura della Carta la CES chiede che a Nizza, oltre all'adozione in forma solenne della stessa, venga presa la decisione politica di inserimento nel trattato(*), attraverso una fase transitoria che arrivi alla definizione di una vera e propria costituzione europea.

Da subito, però, il Consiglio di Nizza deve decidere un richiamo della Carta nel vigente trattato di Amsterdam, attraverso l'aggancio all'art. 6 (diritti fondamentali)

Anche sulla base di queste richieste è stata convocata la manifestazione del 6 dicembre

CES (Confederazione Europea dei Sindacati)

(*) Come "trattato " si intende il testo dell'accordo internazionale che regola gli obblighi degli Stati all'interno dell'Unità Europea

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Orologio del tesseramento

Obiettivo raggiunto

Obiettivo raggiunto. 3800 iscritti era il "target" della Fim a livello provinciale, 3800 è il risultato a fine ottobre, quando la Cisl tradizionalmente chiude il proprio tesseramento per l'anno in corso. E' un incremento del 3,3% rispetto alla chiusura dello scorso anno, ma anche del 26% rispetto all'apertura di quest'anno. Per la prima volta inoltre viene superato il livello degli iscritti Fim in provincia di Varese dal momento dell'unificazione dei due comprensori di Varese Laghi e del Ticino Olona, a riprova -se ancora fosse necessario- della positività di quella scelta.

E' pure possibile che il risultato di fine anno conti qualche "tessera" in più, poiché la confederazione ha deciso che il tesseramento del 2000 si chiuderà alla fine del mese di novembre e quindi durerà un mese in più.

E' quindi giusto trarre motivi di soddisfazione da questi risultati positivi, che premiano una strategia politica ed organizzativa condotta con coerenza e con pervicacia in questi tre anni. Detto questo però occorre non trascurare un'analisi di dettaglio, dalla quale, insieme a luci anche più brillanti del risultato complessivo emerge anche qualche ombra. Le luci sono fin troppo facili da cogliere, a partire dalla Whirlpool, per aggiungerci qualcosa d'altro.

Le ombre si chiamano ancora "grande fabbrica", però con le dovute distinzioni. Della Whirlpool abbiamo già detto. La marcia in più del sindacato in questa fabbrica non è solo quella della grande espansione occupazionale degli ultimi due anni. E' anche legata alla capacità di avere espresso per la prima volta un livello di rappresentaza adeguato tra gli impiegati, ma soprattutto di avere abbattuato la barriera che normalmente impedisce ai lavoratori inseriti con contratto a termine, in gran parte quindi ai giovani, di iscriversi al sindacato. Da questa esperienza vanno quindi tratte le indicazioni per orientare il proselitismo in altre aziende interessate da fenomeni analoghi di lavoro precario. Alla Bticino non si è ancora riusciti a superare quella barriera, ma lo sforzo organizzativo, anche in presenza della vertenza dell'integrativo aziendale, è decisamente aumentato, tanto da superare del 60% gli iscritti associati nell'anno precedente. I problemi più grossi continuano a permanere nel comparto aeronautico. Qui le condizioni sono indubbiamente le più difficili, considerata l'alta incidenza degli impiegati, una componente più difficile da associare. In questo caso lo sforzo non può essere solo organizzativo, ma anche culturale. Tuttavia, come la Whirlpool ha dimostrato che i più forti tabù della sindacalizzazione possono essere affrontati con successo, così è importante che anche all'interno del polo aeronautico ci si ponga l'obiettivo con la stessa determinazione. Dopotutto la stessa Aermacchi ha dimostrato che almeno qualche passo avanti anche in queste aziende si può fare.

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In una bottega... il mondo, il mondo...in un cesto

Proposta di cesti natalizi con prodotti del Commercio Equo e solidale

Presso la Bottega del Mondo "L'Altromercato" puoi trovare i prodotti del Commercio Equo e Solidale: articoli di artigianato e prodotti alimentari provenienti dai luoghi più poveri della terra ed importati nel nostro paese saltando inutili e costosi intermediari, allo scopo di pagare ai produttori un giusto compenso.

La diffusione del commecio equo e solidale consente di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori che collaborano alla realizzazione di questi prodotti e delle loro famiglie, di sostenere nei loro paesi processi produttivi rispettosi dell'ambiente e della cultura dei luoghi e di finanziare nelle loro città, paesi, villaggi, iniziative diverse a carattere sociale.

Le festività natalizie che si avvicinano possono diventare un'occasione per conoscere queste realtà.

I cesti e le proposte regalo che puoi trovare presso la Bottega, oltre ad essere un ottimo regalo di Natale, con prodotti genuini, realizzati a mano e con prezzi competitivi, contribuiscono ad aiutare lo sforzo di intere popolazioni di uscire dal sottosviluppo .

Su richiesta si confezionano cesti personalizzati, ma è possibile trovare anche libri, panettoni, olio extra vergine di oliva e rum di Cuba.

Agli iscritti che presentano la tessera Cisl verrà praticato uno sconto del 10% su tutti i prodotti di artigianato (presepi, strumenti musicali, oggettistica, capi di lana, ecc)

La Bottega del Mondo "L'Altromercato" è gestita dall'Associazione "Ago della Bilancia"

Via Garibaldi, 27 (Biumo Inf.) VARESE tel. 0332.288383

Orari: 9.15 -12.15 16 -19.15 (Chiuso il lunedì mattina)

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