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Il numero di luglio '99

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Gli articoli
Contratto: siglata l'ipotesi di accordo
A chi esita(il saluto di Emilio Lonati)
Consultazione degli iscritti:una novità apprezzata
CAE: si alla modifica della direttiva, anzi lasciamola così com'è...
I CAE in provincia di Varese
Abolito lo 01/M, al lavoratore solo il CUD
Sorefa: valutazioni di un'esperienza
Honeywell Dating: la Fim elegge un delegato in Rsu
3° corso base per i nuovi delegati della Fim
Campo giovani Fim: un'esperienza molto bella
Assegni familiari
Alla "Delta Cobra" il Tofeo Fim '99 (Ins. "La Margherita")

 

Contratto: siglata l'ipotesi di accordo

Raggiunta l'intesa anche al tavolo della Confapi. Ai lavoratori, tramite referendum, il giudizio sul testo definitivo

(I valori salariali in "Tabelle salariali ed altre tabelle")

Sembrava fatta con la firma del 14 giugno, ma la vicenda di questo rinnovo ha riservato ancora qualche occasione di suspence. A fine giugno infatti la firma del contratto è stata messa in crisi dalla vicenda della "banca delle ore", quando sembrò che Federmeccanica volesse "svuotare" nella stesura finale il senso dell'accordo politico su questo punto. E ancora nel giorno stesso dell'annunciata firma del protocollo definitivo, e cioè il 7 luglio, sono scoppiati gli ultimi contrasti attorno ad una definizione equilibrata dell'armonizzazione del contratto ex-Intersind, soprattutto sul delicato tema dell'inquadramento. Alla fine però su tutto ha prevalso la saggezza e quindi l'esigenza di mettere la parola fine ad una vertenza molto più travagliata di quanto ci si potesse attendere.

Nonostante si trattasse di scrivere dei testi definitivi sulla base di accordi politici già trovati, il compito non è stato semplice perché, come si sa, nei dettagli si nasconde la "coda del diavolo". Le soluzioni trovate non cambiano la sostanza del documento presentato alle assemblee degli iscritti di queste ultime settimane, qualche piccolo scostamento comunque c'è.

Ma vediamo i singoli punti.

Salario. Andava definita la riparametrazione degli aumenti. Il sindacato chiedeva un ritorno al parametro 100/200, abbandonato nel rinnovo contrattuale del 1990, per alzare il valore dell'aumento per i terzi ed i quarti livelli, una misura compensativa del congelamento degli scatti di anzianità previsto nella piattaforma. La Federmeccanica insisteva per mantenere la riparametrazione in essere di 100/217. Alla fine si è trovato l'accordo, mantenendo il parametro chiesto dalle imprese, ma al tempo stesso si sono alzati i parametri dei terzi e quarti livelli, che quindi non sono stati sostanzialmente penalizzati rispetto alle richieste sindacali. Come si può vedere dalla tabella salariale pubblicata in prima pagina, il ritocco all'aumento non supera le mille lire.

Una tantum. Le 120.000 lire sono comprensive dell'indennità di vacanza del mese di giugno (Questa norma non è prevista nel contratto Confapi). L'erogazione è stata confermata insieme alla retribuzione di luglio, sarà frazionata in quote mensili da gennaio a giugno e riconosciuta con gli stessi criteri dell'ultimo contratto. Riguarderà il personale in forza all'8 giugno '99 e quello assunto entro il 14 giugno.

Valore del punto di inflazione. Il valore-punto per il rinnovo della parte salariale del contratto nel 2001 è stato fissato in Lit. 29.000. Ciò dovrebbe consentire tra due anni un rinnovo "fisiologico".

Tfr. Oltre a quanto già pattuito è stata introdotta la norma che fa obbligo alle aziende di provvedere al pagamento entro 30 giorni dalla pubblicazione dell'indice Istat, che serve per calcolarne la rivalutazione (l'indice Istat del mese è pubblicato circa alla fine del mese successivo). Viene così riempita una lacuna del vecchio testo contrattuale.

Previdenza complementare. Le norme attuative delle modifiche introdotte saranno definite entro il mese di settembre, quindi coloro che vogliono passare al contributo del 2% dovranno attendere quella data per inoltrare la domanda.

Flessibilità. Nelle aziende Confapi viene recepita la normativa contrattata con Federmeccanica tranne gli orari massimi e minimi settimanali, che restano confermati in 45 e 35 ore, e sui limiti d'uso, che restano quelli già previsti (compensazioni semestrali) e che non prevedono tetti massimi annuali (come invece le 64 ore del contratto Federmeccanica).

Godimento permessi delle 104 ore (Rol + ex-festività). La richiesta che dà diritto alla fruizione certa, entro la soglia del 5% dei lavoratori adibiti allo stesso turno nell'unità produttiva, deve essere fatta con un anticipo di 25 giorni. La richiesta di permessi legati a lutti familiari, o a malattie certificate di familiari entro il primo grado, avrà la priorità entro le percentuali massime di assenza per permessi, che sono comprese tra l'8,5 e l'11,5%.

Banca delle ore. Stanti le franchigie già concordate (32 o 80 ore per Federmeccanica, 60 ore per Confapi), sarà attivata dal lavoratore con la procedura che segue. Nel caso il lavoratore che effettua il lavoro straordinario voglia farselo pagare con la retribuzione del mese, lo deve dichiarare all'azienda, con le modalità che saranno definite dalla stessa. Il lavoratore che invece vuole accantonare nella banca delle ore, in tutto o in parte, le ore di straordinario ha tempo fino al mese successivo per comunicarlo. Nel caso non lo faccia, l'azienda pagherà le ore di straordinario con la retribuzione del mese successivo.

Le maggiorazioni concordate, nel caso dell'accantonamento delle ore nella banca delle ore, sono pari al 50% di quelle previste dal contratto per le specifiche casistiche di lavoro straordinario.

Inquadramento. Nel contratto Confapi viene istiutita una Commissione Nazionale, con poteri negoziali, finalizzata alla realizzazione di un nuovo sistema di classificazione per operai, categorie speciali, impiegati e quadri, che si dovrà articolare su aree professionali e relative declaratorie e profili, numero delle stesse e parametri corrispondenti. Si tratta in sostanza di un nuovo sistema di classificazione professionale, più attento alla realtà della piccola impresa, che si avvarrà anche dei suggerimenti che arriveranno dagli osservatori provinciali istituiti tra Api e Fim Fiom Uilm.

Sempre nel contratto Confapi i lavoratori in possesso di diploma di scuola media superiore saranno inseriti nell'azienda con inquadramento nella 4^ categoria, sempre che svolgano attività inerenti al diploma conseguito, solo se non assunti come apprendisti. Quest'ultima norma modifica il contratto precedente.

Malattia. Nel contratto Confapi le imprese sono tenute a fornire informazioni necessarie alla esatta conoscenza della situazione del cumulo di eventuali assenze per malattia, al lavoratore che ne faccia richiesta, per una sola volta all'anno e non per due, come invece prevede il contratto Federmeccanica.

Armonizzazione aziende ex-Intersind. Dei diversi punti toccati dall'armonizzazione del contratto Intersind con quello di Federmeccanica il più delicato era quello legato all'inquadramento. Nel contratto Intersind infatti, come in quello Confapi, il livello 5s è stato sostituito anni fa da un nuovo livello denominato 6° , con lo stesso parametro del primo, ma normato come livello di mobilità professionale per gli impiegati e di sbocco professionale per gli operai. Il decadimento del contratto Interind ha comportato l'esigenza di armonizzare questo livello professionale con l'inquadramento previsto dal contratto Federmeccanica. Il problema è stato risolto prevedendo il 5s come livello di inquadramento per impiegati e il 5° professionale come livello di sbocco per gli operai. Nel secondo caso continueranno a valere comunque le declaratorie già previste dal contratto Intersind per il 6° livello. Agli operai attualmente presenti al 6° livello sarà riconosciuto il differenziale retributivo con l'inserimento in busta paga di un superminimo particolare. Inoltre a questi lavoratori saranno ancora riconosciuti per il biennio 1999-2000 gli aumenti contrattuali previsti per il livello 5s.

Su tutti gli altri punti sono stati confermati i testi già presentati ai lavoratori e votati dagli iscritti nelle assemblee delle scorse settimane.

S.M.

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A chi esita

Spesso ci chiediamo "se ne vale la pena".

Spesso ci sentiamo disillusi, sfiduciati.

A volte sconfitti.

Spesso esitiamo.

In questi momenti, personalmente ho sempre trovato molta forza e stimolo in questa poesia di Bertold Brecht:

 

(A chi esita)

Dici:

per noi va male. Il buio

cresce. Le forze scemano.

Dopo che si è lavorato tanti anni

noi siamo ora in una condizione

più difficile di quando

si era appena cominciato.

 

E il nemico ci sta innanzi

più potente che mai.

Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso

Una apparenza invincibile.

E noi abbiamo commesso degli errori,

non si può più mentire.

Siamo sempre meno. Le nostre

parole d'ordine sono confuse. Una parte

delle nostre parole

le ha stravolte il nemico fino a renderle

irriconoscibili.

 

Che cosa è ora falso di quel che abbiam detto?

Qualcosa o tutto?

Su chi

Contiamo ancora?

Siamo dei sopravvissuti, respinti

via dalla corrente? Resteremo indietro, senza

comprender più nessuno e da nessuno compresi?

 

O dobbiamo sperare soltanto

in un colpo di fortuna?

Questo tu chiedi. Non aspettarti

nessuna risposta

oltre la tua.

 

La mia, la tua, la nostra risposta credo non possa essere che questa: "Si, ne vale la pena".

Vale la pena di continuare a spendersi

E a impegnarsi in quell'esperienza dura ma entusiasmante qual è quella del sindacato.

Vale la pena di dare il meglio di noi convinti come siamo che - se faremo bene - contribuiremo a migliorare certamente questa nostra società ma anche - perché no - "un po' di mondo". Arrivederci amici e compagni della FIM del Ticino Olona e di Varese.

Buon lavoro, e grazie di tutto Emilio Lonati

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Consultazione degli iscritti

Una novità apprezzata

Con la richiesta agli iscritti di un mandato esplicito a siglare l'ipotesi di accordo, sulla base del documento illustrato nelle assemblee di fabbrica tra il 15 ed il 27 giugno, Fim Fiom e Uilm hanno inaugurato una nuova pratica di consultazione dei lavoratori. Secondo questo indirizzo gli iscritti danno il mandato a concludere, mentre ai lavoratori resta il voto di ratifica sulla conclusione del negoziato e quindi sull'ipotesi d'accordo.

Valuteremo dopo il referendum tra i lavoratori, e quindi dopo il 14 luglio, le conseguenze di quel primo voto tra gli iscritti. Se cioè si determinerà una demotivazione a partecipare al voto, oppure se, nonostante le difficoltà organizzative ed i tempi strettissimi, l'"afflusso alle urne" sarà ai livelli delle occasioni precedenti.

Sta di fatto comunque che il potere effettivo di decisione sul risultato dell'azione sindacale si è in gran parte trasferito dai lavoratori agli iscritti e che questo spostamento di poteri si potrà rafforzare in futuro, con un peso maggiore di questi ultimi anche nella definizione delle piattaforme aziendali oltrechè nazionali. E' stato importante, da questo punto di vista, che il contratto abbia detto una parola definitiva in tema di titolarità della contrattazione aziendale, prevedendo una responsabilità congiunta di Rsu e Fim Fiom Uilm, contro chi dentro il sindacato e dentro il mondo politico voleva riservare tutta la titolarità alle Rsu.

La nuova forma di consultazione che reazioni ha provocato nelle fabbriche?

Ci pare che sia stata accolta positivamente sia dai delegati sindacali che dagli iscritti, ma anche tra i lavoratori non iscritti c'è stata molta comprensione delle motivazioni che hanno portato a questa scelta.

Dalla tabella che segue sembrerebbe che i lavoratori non iscritti abbiamo addirittura lasciato il campo, anche nelle assemblee, agli iscritti. In realtà il dato è deformato perchè in molte aziende si sono contati presenti i soli lavoratori votanti, e questo abbassa in termini consistenti il dato di una partecipazione che è stata molto più consistente.

Gli esiti del consenso sono molto evidenti dalla lettura della tabella. La partecipazione al voto è stata molto alta tra gli iscritti, compresa tra una punta del 75% nelle zone dei Laghi e di Busto ed un minimo del 67% di Saronno e con le grandi fabbriche tutte attestate sopra il 70%. Più significativa ancora la percentuale del consenso raccolto, che oscilla dal 90% degli iscritti della zona Laghi, al 62% di quelli dell'Agusta. Viene rispettata la tradizione che vuole la grande fabbrica sempre più critica della piccola, ma in questo caso il livello di consenso nella grande fabbrica non si allontana comunque significativamente dal 70%.

Un ultimo dato riguarda le aziende che hanno detto no. Sono state 3 su 131, e precisamente Iselfa della zona di Gallarate, Mec Mor e Seam della zona di Varese con un totale di 75 iscritti, di cui 53 votanti e 33 contrari

S.M.

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" Comitati aziendali Europei: pratiche e sviluppo

Si alla modifica della Direttiva, anzi lasciamola così com'è ..

L'Europa sindacale e i Comitati Sindacali Europei

Una direttiva del 1994 dell'Unione Europea ha istituito in tutti i Paesi della Comunità i Comitati Sindacali Europei (Cae). Questo provvedimento riguarda le aziende che hanno complessivamente 1.000 dipendenti e di questi almeno 150 in almeno 2 paesi europei. Il Comitato rappresenta al suo interno le direzioni aziendali e le rappresentanze dei lavoratori di tutte le unità produttive con quelle caratteristiche presenti sul continente. Esso si riunisce almeno una volta all'anno ed ha compiti di informazione e consultazione. In questi anni decine di delegati di aziende metalmeccaniche italiane hanno potuto fare un'esperienza interessante di confronto e conoscenza con colleghi di altri paesi europei proprio attraverso questi Comitati. In Italia la direttiva europea non è stata ancora tradotta in legge, ma è stata ugualmente recepita attraverso un accordo interconfederale tra Cgil, Cisl,Uil e Confindustria.

A fine aprile a Bruxelles si è tenuto un importante convegno per fare un primo bilancio dei primi anni di applicazione della direttiva. Rinaldo Franzetti, responsabile Fim del Cae della Whirlpool, presente al convegno di Bruxelles, ci dà un quadro del dibattito che lo ha attraversato con l'articolo che segue. E' la sintesi di un articolo che apparirà nella sua integralità nel prossimo numero di "Lettera Fim", la rivista nazionale della Fim.

di Franzetti Rinaldo

Questa in sintesi la conclusione del Seminario tenuto a Bruxelles dal 28 al 30 aprile: oltre 500 partecipanti hanno discusso, per la prima volta assieme, l'esperienza dei Comitati aziendali europei.

La Conferenza, organizzata dalla Ces, dalla Unice e dalla Ceep, in collaborazione con la Commissione Dg5 della Comunita' Europea, aveva come obiettivo di tracciare un primo bilancio, vederne le possibili modifiche e fornire elementi per il futuro, il tutto a 6 anni dall'emanazione della direttiva europea che li ha istituiti.

La discussione e' stata molto vivace e le opinioni sulla modifica della Direttiva non sono stati unanimi. Dagli industriali, che pure hanno sotoscritto volontariamente 400 degli oltre 650 accordi di costituzione di Cae finora siglati, è venuto un decisivo "no".

In primo luogo ciò è dovuto ad una (condivisa) opinione che i tempi di questa esperienza sono troppo brevi per poterne modificare radicalmente i contenuti e che quasi 500 aziende non hanno ancora sottoscritto un accordo di costituzione del Cae.

In secondo luogo per la preoccupazione che ci possa essere il salto nel buio "della contrattazione trasnazionale" e questo non puo' che obbligarli a difendere il testo della Direttiva attualmente presente .

Anche nel sindacato le valutazioni sono differenti. In particolare al "silenzio" del sindacato tedesco si contrappone il tentativo di "forzare i tempi" da parte della Cgt francese o delle Tade Unions inglesi: nel mezzo di queste due posizioni si ritrovano gran parte delle opinioni presenti nei rappresentanti dei lavoratori e del sindacalismo europeo (compreso quello italiano). Su questo fronte la novità emersa è che, nonostante la direttiva parli solo di datori di lavoro e lavoratori, di fatto la centralità delle organizzazioni sindacali è ormai incontestabile.

I fatti dimostrano che, non solo gran parte degli accordi sono stati sottoscritti anche dalle organizzazioni nazionali o dalle federazioni europee, ma che gli accordi che funzionano meglio o che hanno applicato in modo estensivo la Direttiva sono quelli che vedono una presenza e una coscienza sindacale al proprio interno.

Quindi il sindacato rientra con tutte le responsabilita' nella gestione dei Comitati aziendali e questo non puo' che far bene al futuro ai lavoratori dipendenti di aziende multinazionali.

E' pur vero che rimane il "grande gap" tra i sindacati nazionali (spesso strutturati a gestire problemi a livello locale) e questi quadri sindacali che operano all'interno di multinazionali che hanno (o sono obbligati ad avere) una struttura e una mentalita' spesso globale. Il raccordo tra queste due "voci" è senz'altro l'obiettivo più importante dentro il fronte dei lavoratori. Ma oggi, quali sono i "valori" per pesare questa esperienza?

Il primo e' il numero di accordi presenti nelle oltre 1200 multinazionali europee. Siamo poco oltre il 50% del totale: lo sforzo che aspetta il sindacato e' di completare entro il 2000 la presenza in tutte le realta'.

Il secondo aspetto e' il lavoro concreto che i Cae stanno producendo in questi ultimi due o tre anni e la loro reale capacita' di applicare degli accordi firmati: e' un terreno non sempre facile perche' incontra spesso il disinteresse delle aziende e qualche volta dei lavoratori o delle strutture sindacali.

Da una maggiore integrazione tra Cae, Rsu e strutture sindacali il primo potrebbe emergere come un prezioso consulente, per il sindacato aziendale e territoriale, capace di dare una dimensione internazionale al problema "relazioni sindacali".

E' escluso invece che per il momento possa trasformarsi in agente contrattuale trasnazionale. Alle aziende, chiarito che il Cae non e' un costo ma un valore (e in molti lo hanno ribadito), si tratta quindi di chiedere un ulteriore livello di "informazione preventiva", dando a questa una maggiore concretezza. Da ciò dipende infatti il contributo positivo che dai Cae può arrivare al miglioramento della qualità delle relazioni sindacali nelle aziende che ne sono interessate.

Glossario

Ces = Confederazione Europea dei Sindacati

Unice = Unione delle Confederazioni delle Industrie Europee

Ceep = Centro Europeo delle Imprese a partecipazione Pubblica

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I Cae in provincia di Varese

In tutta Europa le aziende metalmeccaniche che hanno già istituito il Cae sono 185, in Italia sono 83. Sempre in Italia, per altre 115 aziende metalmeccaniche, è in corso la fase negoziale di costituzione.

Anche in provincia di Varese questo fenomeno comincia a crescere. Il primo Cae costituito ormai da alcuni anni è stato quello della Whirlpool di Cassinetta di Biandronno. Sono seguiti quelli della F.I.M.I. di Saronno (Gruppo Philips), della USAG di Gemonio (Gruppo Strafor Facon), della Gea di Monvalle.

Altri 14 Cae sono in fase di costituzione presso la Astra Contatori di Gavirate (Gruppo Boop & Reuter), la Pangborn Europe di Caronno Pertusella (Gruppo Eurovein), la Techint Divisione Pomini di Castellanza (Gruppo Rocca), il (Gruppo Hohner Automazione), la Ispracontrol di Castiglione Olona (Gruppo ITW Illinois Toolworks), la Bticino di Varese (Gruppo Le Grande), la Liasa Leghe Elettronica di Jerago (Gruppo Liasa), la Gemini Elettronica di Bodio Lomnago (Gruppo Libbiano Sa), la Tekma Kinomat Gruppo Magnetek), la Atea di Bardello (Gruppo Mes), la Mec-Mor di Induno Olona (Gruppo Monarch Knitting), la Are Gruppo Racal Datacom), il (Gruppo Rochling), la Walter Stoekling di Saronno (Gruppo Stoekling).

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Abolito lo 01/M, al lavoratore solo il Cud

Vigorose proteste sono state indirizzate al Ministero delle Finanze, che allo scopo di semplificare la vita alle aziende la rende complicata ai lavoratori.

Nella riforma fiscale dello scorso anno è stato fissato che l'unico documento da consegnare ai lavoratori e valido sia ai fini fiscali sia a quelli contributivi è il CUD. (ex modello 101).

Si tratta del modulo che è stato consegnato a tutti i lavoratori nelle settimane scorse e che è servito per le dichiarazioni dei redditi per l'anno 1998.

A settembre invece non sarà più consegnato il mod.01/M, che portava a conoscenza dei lavoratori tutta una serie di dati relativi alla propria posizione assicurativa, quali i contributi versati dall'azienda, le settimane coperte, i periodi di contributi figurativi ed il Trattamento di fine rapporto accantonato in azienda.

Il CUD invece, ai fini previdenziali, contiene solo due dati: la retribuzione sulla quale sono stati calcolati i contributi previdenziali e se questi sono stati effettivamente versati all'INPS.

Con questi dati il lavoratore non è più in grado di calcolare né quando può andare in pensione né la quantità della pensione e se dovremo aspettare i dati che il Ministero delle Finanze passerà all'INPS, campa cavallo ¼ . perché, appunto le aziende compileranno i dati completi e analitici di ogni singolo lavoratore e le consegneranno solo al Ministero delle Finanze, con il mod. 770.

Il sindacato ha chiesto che questi dati siano consegnati anche ad ogni lavoratore, in modo che possa verificare la correttezza dei versamenti dei contributi da parte delle aziende.

Da Notizie Filta"

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Sorefa

Valutazioni di un'esperienza

Alla Sorefa di Brunello iniziò nel dicembre 1998 una sperimentazione di 6 x 6 che ha interessato alcuni lavoratori del Reparto Forgia

Per far fronte a un calo temporaneo di lavoro, si è concordato fra le parti di organizzare nel reparto più importante il lavoro a sei ore giornaliere per sei giorni settimanali su quattro turni, che si è protratto fino ad aprile 1999.

Sul numero di "Informazione Fim" di novembre riportammo i contenuti dell'accordo (chi è interessato può andarlo a vedere), che praticamente prevedeva a fronte delle 36 ore lavorate una retribuzione di quaranta ore ed un incentivo per il lavoro al sabato.

Nel mese di maggio si è proceduto alla verifica della RSU per fine mandato e abbiamo chiesto ai sette candidati all'elezione della nuova RSU il loro parere sull'esperienza fatta e sui problemi più urgenti da affrontare.

Riportiamo integralmente l'intervista precisando che uno dei candidati ha preferito rinunciare.

* * * * *

Vuolo Gaetano componente uscente della RSU, mansione capo turno, ha fatto il 6X6 e dice: " giudico l'esperienza del 6X6 positiva, perchè lascia più tempo libero durante la settimana, le giornate lavorative sono più corte.

L'aspetto negativo è che purtroppo si deve lavorare anche il sabato e, una volta ogni quattro settimane, iniziare la domenica notte.

Tra i lavoratori l'impressione è che ci siano

pareri favorevoli e contrari.

Certo che lavorare su sei giorni, anche a meno ore, sembra di essere sempre in fabbrica. Alcuni poi si sono lamentati perchè con il 6x6 non si può più fare straordinario con la conseguente perdita economica.

Il sindacato dovrebbe poi trovare il modo di modificare la legge sulla mobilità.

In Sorefa si dovrà affrontare la costruzione del capannone nuovo e speriamo che serva ad aumentare l'occupazione oltre a dare più tranquillità a chi lavora".

Palermo Antonino, mansione magazziniere, non ha fatto il 6 x 6 : "non sono stato interessato dal 6 x 6 e sentendo i miei compagni alcuni l'hanno ritenuto interessante perchè avevano più ore libere durante il giorno.

Per quanto riguarda il doverlo riproporre occorre che siano d'accordo gli interessati".

Vuolo Salvatore, operaio in forgia, ha fatto il 6 X 6: " io sono rimasto soddisfatto dell'esperienza fatta perchè mi ha consentito di avere più tempo libero, anche se ciò è andato a scapito del salario, in quanto con il 6 x 6 non si riesce più a fare straordinario. Per il futuro il problema più urgente da affrontare è di convincere l'azienda a dare più fiducia ai giovani, e in quest'azienda c'è ne sono tanti di volenterosi.

Occorre però vengano loro date le possibità di potersi impegnare dando incentivi (formazione,responsabilità professionalità)".

Cottonaro Salvatore, operaio della forgia, ha fatto il 6 X 6: "gli aspetti positivi del 6 x 6 sono che ha consentito di evitare la Cassa integrazione; gli aspetti negativi è che nonostante il sacrificio fatto siamo ancora in una situazione non del tutto tranquilla visto che c'è ancora poco lavoro.

In futuro, se si dovesse riproporre l'esigenza del 6 x 6, sarebbe accettabile solo per un breve periodo e se serve a risolvere definitivamente i problemi, altrimenti forse è meglio la cassa integrazione, almeno siamo tutti fermi.

Il problema più urgente da affrontare per il futuro è quello di riuscire a creare una unità all'interno della fabbrica tra i lavoratori, perchè oggi la fabbrica è divisa in tre settori e questo non va bene".

Bondonno Umberto, operaio della forgia, non ha fatto 6 X 6: " il 6 x 6 è stata un'esperienza positiva e sicuramente meglio che la cassa integrazione, per cui se si dovesse rendere necessario rifarlo in alternativa alla cigo, va senz'altro rifatto.

Un problema urgente da affrontare nei prossimi mesi è quello della manutenzione preventiva, che purtroppo non viene fatta con conseguente rischio che i macchinari si rovinano all'improvviso, creando problemi alla produzione, ma soprattutto che ci si faccia male".

Cassano Matteo, mulettista, non ha fatto 6 x 6: "gli aspetti positivi del 6 x 6 è che ha evitato la cigo, quello negativo è che molta gente si è lamentataperchèsconbussolava l'organizzazione della famiglia. In caso di necessità si potrebbe rifare, ma sempre come alternativa alla cigo e quindi non come soluzione definitiva.

Per il futuro la cosa più urgente è rinnovare il contratto interno, risistemando alcune questioni regolate da accordi vecchi".

Andreotti Loris

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I lavoratori votano alla Honeywell di Cassano Magnago

La Fim elegge un delegato in RSU

Il giorno 3 maggio 1999 si sono tenute le elezioni per rinnovare i 3 componenti la RSU alla Dating di Cassano Magnago, appartenente al gruppo multinazionale Honeywell.

La precedente RSU era composta interamente da delegati appartenenti alla Fiom-Cgil, anche se la Fim-Cisl ha un discreto gruppo di iscritti.

Il collegio è stato unico per tutta l'azienda, essendoci solo 2 lavoratori operai su 127.

Le elezioni hanno visto solo tre candidati per tre posti, quindi la competizione è stata molto relativa, bisogna però apprezzare la disponibilità, per nulla facile né scontata, di chi si mette a servizio della collettività in una azienda dove la direzione era abituata normalmente a trattare i problemi direttamente con i singoli lavoratori.

La rappresentanza della Fim, finora limitata all'operatore nelle assemblee, si propone di contribuire ad una maggiore rappresentanza all'interno dell'azienda, finalizzata ad aprire nuovi terreni di contrattazione.

Lavoratori aventi diritto: 127

Votanti: 88

Schede nulle: 12

Schede bianche: 3

Lista Fiom-Cgil: 59

Lista Fim-Cisl: 14

Nuova RSU: 2 Fiom, 1 Fim

Delegato FIM: Longobardi Nicola

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3° corso base per i nuovi delegati della FIM

E' iniziato nel mese di marzo '99 il terzo corso base per i nuovi delegati e si è concluso il 4 giugno '99.

Condotto brillantemente da Elisabetta Casanova, Mario Ballante e Stefano Bellaria, responsabili della formazione presso la Fim-Cisl provinciale di Varese, che si sono avvicendati nella conduzione delle cinque giornate del corso.

I temi trattati sono stati: la comunicazione scritta e verbale, la rappresentanza, l'organizzazione sindacale, il proselitismo ed infine il contratto nazionale e lo statuto dei lavoratori.

I relatori, in particolare Elisabetta Casanova, hanno saputo creare nei vari gruppi di lavoro affiatamento e coinvolgimento. L'esperienza è stata molto costruttiva e interessante. Avendola vissuta in prima persona non posso che invitare tutti i delegati futuri a partecipare ai prossimi corsi, che permetteranno di acquisire più consapevolezza e competenza per svolgere al meglio il nostro ruolo.

Gli incontri si sono svolti all'Istituto Filosofico Aloisianum di Gallarate che ha offerto a tutti noi un ambiente piacevole per lavorare.

Turchi Liliana

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Campo giovani Fim, ovvero ¼ la seduzione continua

Un'esperienza molto bella

Entrando da poco nella Rsu di fabbrica, chiesi al coordinatore della Fim in Whirlpool, Rinaldo Franzetti, se ci fosse qualche corso di formazione per avere delle basi su cui lavorare.

Dopo qualche tempo mi disse che c'era un corso, organizzato dalla Fim nazionale, "Campo giovani 1999", all'isola del Giglio in Toscana (un posto bellissimo). Se volevo partecipare c'era possibilita': dissi di si' (e devo confessare che ero attratto piu' dall'isola che dal corso).

Il giorno 29 maggio 1999 parto per il corso organizzato per giovani iscritti e delegati Rsu.

Il sabato pomeriggio arrivo a destinazione e trovo altri iscritti alla Fim provenienti da tutta Italia.

Molti penserebbero, visto il posto, che sia piu' una vacanza premio che un corso sindacale.

Ci siamo trovati in circa 70 ragazzi e ragazze, tutti con la stessa voglia di apprendere gli stessi valori e gli stessi ideali: fare amicizia e' stata una cosa automatica.

Ci dividiamo in gruppi di 15/20 e il giorno successivo iniziamo il corso: all'inizio eravamo ognuno sulle nostre, ma dopo una breve presentazione personale e qualche battuta ci si conosce e il fare gruppo diventa automatico.

Ogni gruppo aveva un formatore: noi avevamo Paola, una bella e preparata ragazza della provincia di Bergamo, con la quale ogni giorno trattavamo argomenti diversi.

Il corso ha abbracciato molti argomenti. Su alcuni (promuovere se stessi, la gratuita', la militanza e l'impegno, ecc.), con l'aiuto di Paola e Giacomo ci abbiamo costruito sopra delle riflessioni e delle discussioni, anche formulando delle domande da portare il giorno seguente in plenaria dove personaggi (esperti e preparati) che erano nel sindacato da anni, dovevano dare risposte concrete.

Poi, nel pomeriggio c'era anche il teatro, con l'aiuto prezioso di Pio Castagna, per aiutarci a non avere timore quando si parla in pubblico o con persone che noi crediamo superiori.

Dovevamo far uscire da noi quelle paure, tensioni e timidezze che ci bloccano, e quando ci capita di parlare con chi non conosciamo oppure durante le assemblee, dove ci sono molte persone (provare per credere).

Abbiamo anche fatto una scenetta inventata da ogni gruppo e poi fatta l'ultima sera: una cosa molto bella dove si e' visto lo spirito di gruppo davanti alle difficolta' nel presentarsi davanti ad un pubblico.

Ci vorrebbe un libro per scrivere e descrivere tutti i momenti passati in questo corso!

La cosa che piu' mi ha colpito e' scoprire che non tutti i giovani sono privi di valore e di volonta' di fare, come spesso mi capita di vedere nell'azienda in cui lavoro ed anche nella realta' della vita.

Anche se a dire il vero anch'io quando avevo 20 anni (ora ne ho qualcuno di piu'¼ ) non avevo tra i miei pensieri il movimento sindacale.

Ma ci sono giovani che hanno degli scopi, degli ideali e cercano sempre di proporre cose buone, migliorare se stessi e fare qualcosa per gli altri, per migliorare le condizioni di lavoro in cui si trovano nelle loro aziende (e ho scoperto che non tutte le aziende hanno le condizioni di lavoro come in Whirlpool e molto lo dobbiamo al sindacato).

Ed e' su questo grande "progetto giovani" che il sindacato deve fare sempre maggiore attenzione e spinta, perche' il futuro sara' composto da questi giovani.

Queste sono cose che hanno capito bene Marco Bentivogli e Beppe Lazzaro, direttore e coordinatore, che supportati dalla Fim Cisl hanno ideato questo tipo di corso per i giovani: continuate a dare spazio ai giovani nel sindacato e nella Fim.

(I giovani) sono il sindacato di domani, con idee innovative e nuove, hanno una scolarita' alta e sono preparati (come e' preparata la controparte nelle aziende).

Se non vogliamo che il sindacato conti sempre meno nelle aziende dobbiamo stare ai passi coi tempi e la formazione e' uno degli strumenti che abbiamo a disposizione.

Quindi un sincero ringraziamento a chi ha organizzato il corso, alla nostra formatrice Paola e (perche' no!) a tutti i partecipanti.

E' stata una esperienza molto bella ed istruttiva, spero che la Fim continui con iniziative come questa in futuro per dare la possibilita' ad altri giovani di entrare a far parte del sindacato con una base dalla quale partire.

Chiaramonte Andrea  (delegato Rsu Whirlpool)  1 luglio 1999

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Aggiornamento dell'assegno per il nucleo familiare

(Tabelle assegni familiari)

Ricordiamo che l'aggiornamento dell'assegno al nucleo familiare non riguarda l'importo dell'assegno, che a differenza degli ultimi anni quest'anno non è stato ritoccato. Riguarda invece la rivalutazione degli scaglioni del reddito familiare annuo in base ai quali matura il diritto ad un determinato livello dell'assegno al nucleo. Si tratta del dato rappresentato nella prima colonna delle tabelle che seguono.

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Alla "Delta Cobra" il trofeo Fim '99

Si! E' proprio il caso di dirlo finalmente! Quest'anno ce l'hanno fatta!

Si tratta dei ragazzi della Delta Cobra, un gruppo ormai superaffiatato, che partecipano al Torneo Fim fin dalla prima edizione.

In tutte le manifestazioni finora fatte erano sempre tra i protagonisti ma, c'e stato sempre qualcosa che, nel momento determinante si è inceppato, vanificando così i risultati ottenuti.

Anche quest'anno erano partiti alla grande, poi un improvvisa frenata all'ultima partita del girone eliminatoria, contro la Carrozzeria Chinetti, dove subiscono una pesante sconfitta.

Ma forse è proprio quella partita che fa scattare nel gruppo della Delta quella molla che porta nella fase ad eliminazione diretta ad un risultato eclatante. Contro la CEG, gara che determina la squadra che disputerà la finale per il primo e secondo posto, tutto il gruppo gioca superlativamente: cose da extraterrestri, tiri che si insaccano in porta da ogni direzione, e la partita finisce con il risultato di nove a uno.

Infine la finale, con l'Omega di Gallarate, vincitrice della scorsa edizione e galvanizzata dall'ottimo terzo posto ottenuto qualche settimana fa, a Boario Terme, nella finale regionale del campionato Uisp. Squadra quadrata, con atleti di esperienza e ben disposta in campo, l'Omega Bilance. Passano pochi minuti ed è subito rigore , uno a zero per l'Omega. Ma dopo pochi minuti ecco arrivare il pareggio della Delta, anche questo su rigore.

Il primo tempo termina con il risultato di uno a uno, ma alla ripresa Bugelli viene lasciato solo dentro l'area e........ ovviamente non sbaglia.

La partita prosegue sul due a uno per la Delta, con l'Omega impegnata a cercare di raggiungere il pareggio, che arriva verso il termine della partita grazie ad uno svarione del portiere della Delta che, in un rinvio, finisce per servire un avversario, che non sbaglia. A nulla servono i tempi supplementari e solo i rigori sanciscono la squadra vincitrice.

Complimenti comunque anche alle altre squadre, sia per l'ottima qualità espressa nel gioco, sia per la sportività dimostrata. Anche quando c'è stato qualche momento di tensione durante le partite, tutto si è esaurito con il ritorno negli spogliatoi.

Sono fatti che incoraggiano a continuare nello sviluppo delle attività amatoriali. Un ringraziamento particolare a tutti i responsabili delle squadre per la collaborazione data.

Andreotti Loris

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