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Mario Romani

 

Mario Romani nasce a Milano il 12 settembre 1917. Dopo aver conseguito il diploma di ragioniere e perito commerciale, si iscrive alla Facoltà di scienze politiche dell’università cattolica di Milano laureandosi nel 1941 sotto la guida dell’allora prof. Amintore Fanfani. Allo studio si accompagna un’intensa vita di associazione nell’Unione dei giovani di Azione cattolica. Nel 1942 prende parte alle operazioni in Africa settentrionale con l’esercito di occupazione italiano. Dal maggio 1943 al settembre 1945 è internato in un campo degli Stati Uniti come prigioniero di guerra. Qui ha la possibilità di accostarsi alla realtà del sindacalismo nord americano, che avrà una notevole influenza sul suo patrimonio di idee.

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Mario Romani con Giulio Pastore, il teorico ed il leader   della nuova formazione sindacale
Rientrato in Italia intraprende la carriera universitaria ed insieme partecipa allo studio ed al dibattito dei temi che urgono nel secondo dopoguerra, in particolare quelli connessi al lavoro ed al sindacato, dirigendo riviste ed istituti di ricerca interni al mondo cattolico ambrosiano. Nel 1949 inizia anche un’esperienza politica come consigliere nazionale della D.C..  Nel 1950 diviene il più stretto collaboratore di Giulio Pastore nella costituzione della Cisl di cui dirigerà l’Ufficio Studi fino al 1967.  Pur continuando la carriera universitaria ed assumendo importanti cariche nel mondo accademico, come quella di presidente di uno dei comitati del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Romani continuò ad essere fino alla fine degli anni ’60 uno dei riferimenti più importanti nell’evoluzione culturale della Cisl.

In particolare a lui fece capo la costituzione e lo sviluppo del Centro studi di Firenze, che fu la scuola di tutta la dirigenza della Cisl.

La svolta della Cisl al VI congresso del 1969 determinerà la rottura di Mario Romani con il gruppo dirigente della confederazione e l’abbandono conseguente di tutti gli incarichi assunti nell’organizzazione.

Da quel momento il suo impegno sarà prevalentemente rivolto all’Università cattolica di Milano pur mantenendo una grande attenzione alle vicende sindacali, anche tramite la costituzione di istituti specifici, come la Fondazione Pastore nel 1971.

Muore il 26 marzo 1975.

da: Mario Romani, "Il risorgimento sindacale in Italia, scritti e discorsi 1951-1975", a cura di Sergio Zaninelli, Milano, Franco Angeli, 1988


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