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Contrattazione aziendale

La contrattazione aziendale non fu solo un’idea, per quanto elaborata, ma anche un preciso programma organizzativo, per quanto scontasse il limite di essere troppo "calato dall’alto". Successivamente alle decisioni del Consiglio Generale di Ladispoli infatti, la CISL elaborò in dettagli e diffuse a tutte le strutture periferiche i compiti che facevano capo alla Confederazione, alle Federazioni nazionali di categoria, alle Unioni provinciali ed ai Sindacati provinciali di categoria per una corretta applicazione delle decisioni assunte.

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I compiti più importanti riguardavano le strutture provinciali, che avrebbero dovuto assumersi la diretta responsabilità di guidare l’azione.

Le Unioni ed i Sindacati provinciali venivano innanzitutto invitati a censire le fabbriche della provincia raccogliendo dati inerenti la forma giuridica, l’attività produttiva, l’occupazione e la sindacalizzazione. Quindi si chiedeva loro di sceglierne un gruppo in base a criteri riguardanti le relazioni sindacali, l’organizzazione del lavoro, la prevalenza della Cisl tra gli iscritti al sindacato, la sua efficienza, la stabilità finanziaria dell’azienda e le sue prospettive produttive. In collaborazione con le Federazioni di Categoria e con la Confederazione, si poteva quindi passare alla stesura di un programma provinciale di azione ed alla nomina di un responsabile, preferibilmente il Segretario dell’Unione, che ne curasse lo sviluppo.

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Seguivano le tappe del programma.

Occorreva innanzitutto, attraverso numerosi incontri, rafforzare l’organizzazione sindacale delle aziende prese in esame e chiarire con gli attivisti presenti gli obiettivi dell’azione sindacale e le altre questioni da affrontare in fabbrica per garantire all’azione un’aderenza con la situazione presente.

In secondo luogo si doveva curare la preparazione dei rappresentanti sindacali più attivi, con opportuni corsi di formazione.

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Il responsabile del programma doveva quindi prendere contatto con le direzioni aziendali, chiedendo incontri in cui definire un progetto di cooperazione aziendale nell’ambito del quale sviluppare la contrattazione integrativa.

Il tramite tra il sindacato e l’azienda doveva essere un rappresentante della Cisl, si escludeva pertanto un ruolo della Commissione Interna.

Per ottenere l’incontro e poi per far passare il progetto l’organizzazione era invitata ad avvalersi di tutti i mezzi di pressione possibili.

Era infatti ben chiara la convinzione che solo un ampio coinvolgimento dei propri rappresentanti e quindi forti pressioni sull’azienda avrebbero potuto garantire il successo dell’azione sindacale

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Le illustrazioni sono tratte da un opuscolo dell'epoca con cui la Cisl comunicava agli attivisti sindacali le idee del nuovo pensiero contrattuale

(clicca sulle illustrazioni se vuoi ingrandirle)


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