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Nasce ad Arborea, in provincia di Oristano, il 30 settembre 1955 da
famiglia contadina. I genitori erano immigrati in Sardegna dal Veneto ai tempi delle
bonifiche Mussoliniane, quando Arborea si chiamava Mussolinia; poi si trasferirono in
provincia di Varese, a Venegono Superiore, in cerca di maggiori fortune nel dicembre del
59.
In Lombardia il padre intraprende lattività di camionista presso aziende edili
mentre la madre è casalinga.
Loris frequenta le scuole fino al diploma di congegnatore meccanico, che consegue presso
lIstituto Professionale di Stato di Saronno. Le esigenze famigliari non gli
consentono di continuare oltre negli studi e inizia a lavorare presso un piccolo artigiano
di Venegono, costruttore di stampi. Rimane però la voglia di continuare a studiare, che
gli fa conseguire, tramite i |
corsi serali, il
diploma di perito meccanico e lo spinge ad affrontare anche qualche esame del corso di
laurea in lettere e filosofia. Lambiente
scolastico di quegli anni, compresi tra il 69 e il 73, gli procura contatti
con vari gruppi del movimento studentesco, che gli sollecitano una sensibilità verso i
problemi sociali e politici.
Nel frattempo passa a lavorare presso una carpenteria di quindici dipendenti con mansione
di addetto alle macchine utensili. Nel nuovo ambiente di lavoro, in occasione della prima
rivendicazione del Contratto Nazionale Artigiano, prende delle iniziative nei confronti
dei propri compagni di lavoro a sostegno della lotta sindacale, subendo le prime
ritorsioni di parte aziendale con il cambiamento di mansione. Ciò produce il primo
contatto con il sindacato, per motivi di tutela. In quelloccasione accetta la
proposta di essere nominato RSA e successivamente, nel 1975, di entrare nel Direttivo
provinciale della Fim.
Nel 1979 cambia ancora lavoro, entrando in B.Ticino. Al primo rinnovo del Consiglio di
fabbrica viene eletto delegato e successivamente componente dellesecutivo.
Nel 1983, quando già inizia ad esaurirsi lesperienza della FLM, la Fim in B. Ticino
è praticamente inesistente e il compito che gli si presenta, come coordinatore sindacale
di fabbrica è quello di ricostruirla.
E un compito che Loris affronta con
tenacia e con successo, insieme a quello della tutela dei lavoratori, dentro una dura
ristrutturazione aziendale, che prosegue per tutti gli anni 80, alle prese con
unazienda che più di una volta tenta di "convincerlo ad andarsene".
Questa esperienza lo rende consapevole dellimportanza del ruolo che può giocare il
sindacato quando decide di essere un protagonista attivo delle vicende aziendali,
assumendosene tutte le responsabilità conseguenti.
Su invito della Fim e della Cisl, alla fine degli anni 80, accetta di uscire dalla
fabbrica per occuparsi dellavvio della gestione dellEnte Bilaterale Artigiano,
istituito da un accordo del 1988.
Condivide questo incarico con quello di operatore sindacale nella Fim Cisl territoriale di
Varese, finchè nel 1992 entra nella segreteria del sindacato dei metalmeccanici, incarico
che ha occupato fino al 1998, anno di avvio della Fim provinciale, nella quale ha
continuato come responsabile della zona sindacale di Varese e del settore "piccola
fabbrica".
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